sábado, 3 de novembro de 2012

 http://chiesaepostconcilio.blogspot.pt/

Una Messa « extraordinaria » ? Una messa normale !

Sui siti italiani finora silenzio più totale. Raccolgo e traduco questa relazione da Riposte Catholique

[...] La lunga processione delle confraternite, del clero e dei fedeli, partita alle 14,30 da San Salvatore in Lauro, dall'altra riva del Tevere, dopo aver attraversato ponte Sant'Angelo, dopo aver percorso l'intera via della Conciliazione, varcava la porta della Basilica vaticana, per raggiungere la folla dei fedeli già in attesa all'interno. Ed alle 15, visibilmente raggiante, il Prefetto del Culto divino iniziava la messa pontificale sotto la Cattedra di San Pietro, attorno alla quale assistevano da 2 a 3.000 persone senza contare la folla dietro le barriere e i numerosissimi sacerdoti e religiosi.
Al pari delle altre cerimonie di questo pellegrinaggio Summorum Pontificum, uno degli aspetti più sorprendenti è stata la presenza massiccia di sacerdoti diocesani e seminaristi, usciti dalle diverse università pontificie o venuti per l'occasione da Francia, Stati Uniti, Inghilterra, ecc.

Tra i prelati romani presenti alla cerimonia (Mons. Perl, Mons. Pozzo, appena nominato arcivescovo stamane, Mons. Agostini, cerimoniere pontificio, ecc.), la presenza più rimarchevole era quella, quasi ufficiale, della Commissione Ecclesia Dei, col suo Vice Presidente, Mons. Di Noia, circondato dai suoi collaboratori. Il Rev De Andrade, membro della stessa Commissione, ha impeccabilmente diretto la cerimonia, aiutato da un prete diocesano, il Rev Cuneo. Il sacerdote assistente era Mons. Ferrer, Vice-Segretario della Congregazione per il Culto divino, il diacono, il Rev Barker, vicario della parrocchia personale romana dedicata alla liturgia tradizionale, il sotto-diacono, il Rev Reginal-Marie della Fraternità San Vincenzo Ferrer, mentre gli altri ministri erano scelti tra i seminaristi dei collegi romani o tra il clero diocesano.
Tutto tendeva a far capire che, partendo da una situazione di « privilegio » concessa, ci si sta ormai avviando - anche se si è ancora lontani dal traguardo - verso una situazione normale, dovendosi l'extraordinario di ieri integrare poco a poco, passo dopo passo, nelle parrocchie, nelle diocesi, nei movimenti giovanili, nell'insieme della vita ecclesiale.

È ciò che lo stesso cardinal Cañizares ha sottolineato alla fine della sua omelia (molto spirituale), soffermandosi su un tema che gli sta a cuore : il Motu Proprio è la pacificazione della Chiesa con se stessa, cioè con la sua tradizione il cui asse è il culto romano tradizionale. Quando il « Ministro della Liturgia » di Benedetto XVI evoca con molta sottigliezza l’« illuminazione » che la costituzione Sacrosanctum Concilium deve apportare a entrambe le forme del rito romano, ciò non significa che se ieri, il Concilio era interpretato dalla liturgia di Paolo VI, oggi può ben rileggersi con l'aiuto – per non dire col filtro – della liturgia detta di San Pio V ?

Lettura del messaggio
del Santo Padre
L’emozione dei partecipanti alla Messa di questo 3 novembre apparteneva alla consapevolezza condivisa del mettersi in moto di questa rivoluzione copernicana. Il cardinale ha ricordato lo scopo del pellegrinaggio : azione di ringraziamento e sostegno all'azione del Santo Padre, comunione « affettuosa » del popolo Summorum Pontificum col Padre Comune.

Annuncio della celebrazione del Papa che sigillerà questo passaggio dalla messa « extraordinaria » alla messa normale?

Le immagini le ho prese da qui; mentre quelle del card. Cañizares e di Don Barthe che legge il messaggio in francese del Santo Padre, da qui