quarta-feira, 22 de abril de 2015

La Liturgia è la Tradizione stessa nel suo più alto grado di potenza e di solennità


La Liturgia è la Tradizione stessa nel suo più alto grado di potenza e di solennità

Il 2 settembre del 2013 proponevamo questo testo, che riprendo oggi perché lo trovo citato da diverse altre fonti. Il blog sommerge inesorabilmente anche i testi sui quali sarebbe opportuno soffermarsi a lungo e tenere ben presenti per i propri approfondimenti. Ma, in attesa di sistematizzare in un sito in costruzione gli innumerevoli importanti contenuti per renderli meglio fruibili, eccovi questo piccolo tesoro non più nascosto.
È un brano di Dom Gérard Calvet O.S.B.da Romualdica. Questi, non altri, sono i nostri maestri.

Sapete di quali tesori siete depositari? Alla fine del secolo VI, nel momento in cui l’Impero romano in piena decadenza passa il testimone della cultura al mondo cristiano, la Chiesa è in possesso dei più bei gioielli del suo tesoro liturgico, tra i quali bisogna contare le preghiere del Messale e specialmente le ammirevoli collette che precedono la lettura dell’Epistola.
Charles Péguy scopriva con stupore che c’è un santo per ogni giorno; dovete inoltre sapere che ogni giorno c’è una preghiera destinata a guidare i vostri passi sulla via stretta.
Queste preghiere, cesellate da anni di fede da mani fini e sapienti, dovete saperle a memoria, studiarle e meditarle, perché vi si trova lo spirito incorrotto del cristianesimo contenuto sotto forma di massime scolpite nel bronzo, e non c’è niente di più adatto da mettere in pratica come le alte certezza dell’anima: queste preghiere sono regole di vita.