quarta-feira, 8 de outubro de 2014

Il Sinodo della voglia matta. La chiesa di Francesco e quel fastidio liberatorio per il “giogo soave” di dottrina e sacramento


Grazie ad Alessandro Gnocchi per il suo articolo di oggi su Il Foglio, che ci consente di leggerlo senza indugio. E mi fa respirare l'aria di casa mia.

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Laddove non sia sopportabile il giogo del sacramento arrivi il palpito del cuore, “el latido del corazón”, per dirla nel misericordioso ispanico con cui papa Francesco immagina la nuova chiesa, o magari “der Herzschlag”, come si traduce nell’inflessibile alemanno del cardinale Walter Kasper. Ideato, annunciato e avviato sotto il segno della tenerezza, difficilmente il Sinodo straordinario sulla famiglia prenderà altre vie da quella della pastorale aperta alle voglie matte del mondo.
I gesti, i discorsi, le interviste, gli incontri di cui è intessuto l’attuale pontificato possono condurre solo lì, dove paginate di giornale e minuti di televisione divorano ingordamente il viatico affidato da Francesco ai padri sinodali contro “i cattivi pastori” che “caricano sulle spalle della gente pesi insopportabili che loro non muovono neppure con un dito [Omelia di apertura del Sinodo, 5 ottobre. qui]. Paginate di giornale e minuti di televisione che il giorno prima si pascevano del fulmine scagliato da Casa Santa Marta contro “i capi del popolo” secondo cui “tutto si riduce al compimento dei precetti creati dalla loro febbre intellettuale e teologica” [Meditazione mattutina 3 ottobre, qui]. E poi su, a risalire con fame insaziabile fino a quell’“Angelus” in cui il papa venuto dalla fine del mondo citava, tutt’altro che casualmente, il cardinale che ora gli fa da portavoce dentro e fuori il Sinodo: intellettuale e teologo, ma, evidentemente, non febbricitante di quel morbo che tanto allarma Francesco. “In questi giorni” diceva il papa nel suo primo “Angelus” “ho potuto leggere un libro di un cardinale - il cardinale Kasper, un teologo in gamba, un buon teologo – sulla misericordia. E mi ha fatto tanto bene, quel libro, ma non crediate che faccia pubblicità ai libri dei miei cardinali! Non è così! Ma mi ha fatto tanto bene, tanto bene”. [Angelus, 17 marzo 2013 qui]