quinta-feira, 31 de outubro de 2013

Papa Benedetto XVI : Sono convinto che la crisi ecclesiale in cui oggi ci troviamo dipende in gran parte dal crollo della liturgia.

Preziosa intervista



 
 


Intervista fatta da Raymond Arroyo, direttore di EWTN News (Eternal Word Television Network -Global Catholic Network USA), e mandata in onda il 5 settembre 2003. Estratti

Raymond: Parliamo un poco del Concilio Vaticano II, in particolare dell' applicazione del Concilio. Lei ne ha parlato e scritto così tanto. Ritengo che per la gente della mia generazione la cosa che risalta di più nella fede, anche in quella dei nostri padri e dei padri dei nostri padri, è la liturgia, la Messa. Lei ha parlato di riforma della riforma, di riformare la riforma. Come pensa di attuarla? Come ritiene che possa concretamente prendere forma via via che andiamo avanti ?
Cardinale Ratzinger: In generale, ritengo che la riforma liturgica non sia stata applicata bene, perché si trattava di una idea generale. Oggi la liturgia è una cosa della comunità. La comunità rappresenta se stessa, e con la creatività dei preti o di altri gruppi si creano le loro liturgie particolari. Si tratta più della presenza delle loro esperienze ed idee personali, che dell'incontro con la Presenza del Signore nella Chiesa; e con questa creatività e questa auto-presentazione della comunità sta scomparendo l'essenza della liturgia.
Con l'essenza della liturgia noi possiamo superare le nostre proprie esperienze e ricevere ciò che non deriva da esse, ma che è un dono di Dio. Così penso che dobbiamo restaurare non tanto certe cerimonie, ma l'idea essenziale della liturgia - capire che nella liturgia non rappresentiamo noi stessi, ma riceviamo la grazia della presenza del Signore nella Chiesa del cielo e della terra. E mi sembra che l'universalità della liturgia sia essenziale. Definire la liturgia e ripristinare questa idea aiuterebbe anche ad essere più ubbidienti alle norme, non nel senso di un positivismo giuridico, ma proprio come condivisione, partecipazione a quello che ci è dato dal Signore nella Chiesa .

Raymond: E quel senso di sacrificio e di culto di cui Lei ha parlato così eloquentemente, come lo vede ripristinato in concreto? Assisteremo al ritorno della disposizione del prete "ad orientem", rivolto verso Est, che volge le spalle al popolo durante il Canone, al ritorno del latino, a più latino nella Messa?
Cardinale Ratzinger: "Versus orientem", direi che potrebbe essere un aiuto, perché si tratta realmente di una tradizione dei tempi apostolici. Non è solo una norma, ma è anche l'espressione della dimensione cosmica e della dimensione storica della liturgia. Noi celebriamo con il cosmo, con il mondo. È la direzione del futuro del mondo, della nostra storia rappresentata dal sole e dalle realtà cosmiche.
Io penso che oggi questa nuova scoperta del nostro rapporto con il mondo creato può essere capita anche dalla gente, forse meglio di 20 anni fa. E ancora, si tratta di una direzione comune - prete e popolo orientati insieme verso il Signore. Per questo penso che potrebbe essere un aiuto.
Da sempre, i gesti esteriori non sono semplicemente un rimedio in se stessi, ma possono essere un aiuto, perché si tratta della classica interpretazione di cos'è la direzione nella liturgia. In generale io penso che tradurre la liturgia nelle lingue parlate sia stata una cosa buona, perché dobbiamo capirla, dobbiamo prendervi parte anche con il nostro pensiero, ma una presenza più marcata di alcuni elementi latini aiuterebbe a dare una dimensione universale, a far sì che in tutte le parti del mondo si possa dire: "io sono nella stessa Chiesa".

Dal libro di Papa Benedetto XVI : La mia vita: ricordi, 1927-1977, Ed. San Paolo, 1997,110-113.



Il secondo grande evento all'inizio dei miei anni di Ratisbona fu la pubblicazione del messale di Paolo VI, con il divieto quasi completo del messale precedente, dopo una fase di transizione di circa sei mesi. Il fatto che, dopo un periodo di sperimentazioni che spesso avevano profondamente sfigurato la liturgia, si tornasse ad avere un testo liturgico vincolante, era da salutare come qualcosa di sicuramente positivo. Ma rimasi sbigottito per il divieto del messale antico, dal momento che una cosa simile non si era mai verificata in tutta la storia della liturgia. Si diede l'impressione che questo fosse del tutto normale. Il messale precedente era stato realizzato da Pio V nel 1570, facendo seguito al concilio di Trento; era quindi normale che, dopo quattrocento anni e un nuovo Concilio, un nuovo papa pubblicasse un nuovo messale.



Ma la verità storica è un'altra. Pio V si era limitato a far rielaborare il messale romano allora in uso, come nel corso vivo della storia era sempre avvenuto lungo tutti i secoli. Non diversamente da lui, anche molti dei suoi successori avevano nuovamente rielaborato questo messale, senza mai contrapporre un messale a un altro. Si è sempre trattato di un processo continuativo di crescita e di purificazione, in cui, però, la continuità non veniva mai distrutta. Un messale di Pio V che sia stato creato da lui non esiste. C'è solo la rielaborazione da lui ordinata, come fase di un lungo processo di crescita storica. Il nuovo, dopo il concilio di Trento, fu di altra natura: l'irruzione della riforma protestante aveva avuto luogo soprattutto nella modalità di "riforme" liturgiche.



Non c'erano semplicemente una Chiesa cattolica e una Chiesa protestante poste l'una accanto all'altra; la divisione della Chiesa ebbe luogo quasi impercettibilmente e trovò la sua manifestazione più visibile e storicamente più incisiva nel cambiamento della liturgia, che, a sua volta, risultò parecchio diversificata sul piano locale, tanto che i confini tra cosa era ancora cattolico e cosa non lo era più, spesso erano ben difficili da definire. In questa situazione di confusione, resa possibile dalla mancanza di una normativa liturgica unitaria e dal pluralismo liturgico ereditato dal medioevo, il Papa decise che il Missale Romanum, il testo liturgico della città di Roma, in quanto sicuramente cattolico, doveva essere introdotto dovunque non ci si potesse richiamare a una liturgia che risalisse ad almeno duecento anni prima. Dove questo si verificava, si poteva mantenere la liturgia precedente, dato che il suo carattere cattolico poteva essere considerato sicuro.





Non si può quindi affatto parlare di un divieto riguardante i messali precedenti e fino a quel momento regolarmente approvati. Ora, invece, la promulgazione del divieto del messale che si era sviluppato nel corso dei secoli, fin dal tempo dei sacramentali dell'antica Chiesa, ha comportato una rottura nella storia della liturgia, le cui conseguenze potevano solo essere tragiche. Come era già avvenuto molte volte in precedenza, era del tutto ragionevole e pienamente in linea con le disposizioni del Concilio che si arrivasse a una revisione del messale, soprattutto in considerazione dell'introduzione delle lingue nazionali.





Ma in quel momento accadde qualcosa di più: si fece a pezzi l'edificio antico e se ne costruì un altro, sia pure con il materiale di cui era fatto l'edificio antico e utilizzando anche i progetti precedenti. Non c'è alcun dubbio che questo nuovo messale comportasse in molte sue parti degli autentici miglioramenti e un reale arricchimento, ma il fatto che esso sia stato presentato come un edificio nuovo, contrapposto a quello che si era formato lungo la storia, che si vietasse quest'ultimo e si facesse in qualche modo apparire la liturgia non più come un processo vitale, ma come un prodotto di erudizione specialistica e di competenza giuridica, ha comportato per noi dei danni estremamente gravi. In questo modo, infatti, si è sviluppata l'impressione che la liturgia sia "fatta", che non sia qualcosa che esiste prima di noi, qualcosa di " donato ", ma che dipenda dalle nostre decisioni. Ne segue, di conseguenza, che non si riconosca questa capacità decisionale solo agli specialisti o a un'autorità centrale, ma che, in definitiva, ciascuna "comunità " voglia darsi una propria liturgia.





Ma quando la liturgia è qualcosa che ciascuno si fa da sé, allora non ci dona più quella che è la sua vera qualità: l'incontro con il mistero, che non è un nostro prodotto, ma la nostra origine e la sorgente della nostra vita. Per la vita della Chiesa è drammaticamente urgente un rinnovamento della coscienza liturgica, una riconciliazione liturgica, che torni a riconoscere l'unità della storia della liturgia e comprenda il Vaticano II non come rottura, ma come momento evolutivo.

Sono convinto che la crisi ecclesiale in cui oggi ci troviamo dipende in gran parte dal crollo della liturgia, che talvolta viene addirittura concepita "etsi Deus non daretur": come se in essa non importasse più se Dio c'è e se ci parla e ci ascolta.



Ma se nella liturgia non appare più la comunione della fede, l'unità universale della Chiesa e della sua storia, il mistero del Cristo vivente, dov'è che la Chiesa appare ancora nella sua sostanza spirituale? Allora la comunità celebra solo se stessa, senza che ne valga la pena. E, dato che la comunità in se stessa non ha sussistenza, ma, in quanto unità, ha origine per la fede dal Signore stesso, diventa inevitabile in queste condizioni che si arrivi alla dissoluzione in partiti di ogni genere, alla contrapposizione partitica in una Chiesa che lacera se stessa.
 

 

Malachi Martin : è agghiacciante che alcuni vescovi e prelati assieme ai loro assistenti hanno elevato se stessi ad anti-Chiesa all'interno della Chiesa.

Profezia agghiacciante, perfetta: Malachi Martin nell'ultimo libro


"E' in maniera che per certi versi ricorda - ed è agghiacciante - l'errore commesso da Giuda, che alcuni vescovi e prelati assieme ai loro assistenti hanno elevato se stessi ad anti-Chiesa all'interno della Chiesa. Essi non vogliono abbandonare la Chiesa. Non intendono separarsi. Non intendono scuotere l'unità della Chiesa. Non intendono obliterare la Chiesa, ma cambiarla in base ai loro piani; ed è ad oggi banale nelle loro teste che i loro piani siano inconciliabili con il piano di Dio rivelato fino ai giorni nostri dal successore di Pietro [Giovanni Paolo II] e dalla sua autorità magisteriale. [...]

Essi sono convinti di poter riconciliare questa Chiesa e i suoi nemici attraverso un "decente compromesso", di essere i soli a capire cosa sta accadendo, e di essere i soli a poter assicurare il successo della Chiesa di Cristo compattandola con quella dei leaders mondiali. Ma nella loro devota creazione dell'anti-Chiesa dentro la Chiesa - a partire dal Vaticano fino al livello della vita parrocchiale - hanno alfine minato l'unità della Chiesa [...]." (p.662)



"Una indagine degli ultimi 50 anni della storia cattolica conduce alla conclusione che il più grande singolo misfatto nell'ambito dell'alto e del basso clero è stata la tolleranza e la propagazione della confusione sugli elementi chiave della fede cattolica fra tutti i cattolici; questa tollerata confusione è stata un diretto risultato della dissidenza tollerata di teologi e vescovi riguardo gli stessi elementi chiave. Perché tollerare la confusione significa propagare la confusione.

Un dovere primario e fondamentale di ogni ufficio ecclesiastico e la responsabilità ecclesiale legata a tutti gli uffici nella Chiesa comprendono il chiarimento, l'inconfondibile insegnamento e l'applicazione delle regole basilari e delle credenze fondamentali che la Chiesa sostiene e dichiara esser necessarie alla salvezza. Se i cattolici hanno qualche diritto nella Chiesa, loro diritto primario è quello di ricevere tale insegnamento inequivocabile e di essere soggetti alla sua schietta e non esitante applicazione. E' d'altro canto relativamente facile identificare i quattro elementi chiave nelle quali ecclesiastici e membri ecclesiali hanno tollerato e propagato la malvagia confusione che colpisce i Cattolici oggi. Questi elementi sono: l'Eucaristia, l'unicità e la verità della Chiesa Cattolica Romana, l'Ufficio Petrino del Vescovo di Roma, e la moralità relativa all'attività riproduttiva umana. [...]" Malachi Martin, The Keys of This Blood, Simon and Schuster, 1990.


Il Terzo Segreto rivela
il Grande Castigo

di Padre Paul Kramer, B.Ph., S.T.B., M. Div., S.T.L. (Cand.)

Padre Malachi Martin, morto da pochi anni, affermò nella sua ultima intervista all’Art Bell Show (1998) che il Terzo Segreto di Fatima conteneva qualcosa di terrificante ed orrendo. Non si trattava dell’annientamento di nazioni, di una guerra nucleare o della persecuzione sanguinosa della Chiesa. Era qualcosa di molto più grave. Papa Pio XII si riferiva a questo quando affermò nel 1945 che "il mondo è sull’orlo di un abisso spaventoso… gli uomini devono prepararsi a soffrire cose che l’umanità non ha mai visto prima". Il Terzo Segreto ha un contenuto apocalittico e corrisponde, pertanto, ai testi escatologici delle Sacre Scritture. E’ questo ciò di cui parlava il Cardinal Ratzinger quando rivelò che il Segreto riguardava i "novissimi" - ovvero le "ultime cose", e corrisponde a ciò che è rivelato nelle Sacre Scritture.

Papa Giovanni Paolo II, quando gli fu chiesto in Germania riguardo al Terzo Segreto, affermò che "dobbiamo essere preparati a passare grandi prove in un futuro non troppo remoto, prove che ci richiederanno di essere pronti a donare le nostre vite…"1. Papa Giovanni Paolo II, all’epoca ancora Cardinale Woityla, aveva elaborato questo suo pensiero durante una visita negli Stati Uniti, nel 1976:
"Siamo di fronte al più grande e storico conflitto che l’umanità abbia mai sofferto. Penso che gran parte della Società Americana o della Comunità Cristiana non se ne rendano conto.Stiamo per assistere al confronto finale tra la Chiesa e l’anti-Chiesa, del Vangelo contro l’anti-Vangelo"2. E’ una prova che la Chiesa deve superare.
Questo è il contenuto essenziale del Terzo Segreto di Fatima

Il Cardinale Joseph Ratzinger, dopo il 26 giugno 2000, ad un amico personale di Papa Giovanni Paolo II che gli chiedeva, in un incontro privato, se "il Terzo Segreto era stato rivelato interamente durante la sua conferenza stampa?", Ratzinger ammise: "In verità, non tutto è stato pubblicato."

Tutta la furia dell’inferno sarà lasciata libera di scatenarsi sulla terra per cercare di detronizzare Cristo Re e per instaurare satana al suo posto - sarà il culmine del "mistero dell’iniquità" rappresentato dalla Torre di Babele - l’apocalittico "mistero di Babilonia": la "chiesa" contraffatta, la "chiesa dell’eresia" ed il suo "papa". Le antiche persecuzioni di Roma impallidiranno al confronto degli orrori che avverranno durante questa grande "tribolazione" che Nostro Signore ci ha predetto nel Santo Vangelo, e che Pio XII disse essere molto vicina. E’ questo il cuore, il nucleo del Terzo Segreto.
Sembra che la consacrazione della Russia non verrà compiuta in tempo per prevenire la sofferenza del Grande Castigo, che è stato universalmente predetto nelle profezie dei santi sin dai giorni dei Padri antichi. Essa tuttavia, verrà compiuta in tempo per prevenire la perpetrazione del "mistero dell’iniquità". Gesù Cristo Nostro Signore ha annunciato che il principe di questo mondo è stato scalzato dal suo trono, sul quale pertanto non potrà mai più sedere. Il regno di Satana sarà distrutto prima che possa venire eretto di nuovo, e per questo la Torre di Babele non verrà mai completata.


Sulla base delle conclusioni che ho tratto dopo aver studiato le profezie Cattoliche, sin dal 1970, ritengo che la Grande Apostasia, predetta nelle Scritture e nel Terzo Segreto di Fatima, sarà formalizzata sotto il regno dell’antipapa di cui parlò San Francesco di Assisi, durante il pontificato del prossimo successore di Papa Giovanni Paolo II, il quale dovrà fuggire da Roma e non sarà in grado di compiere la consacrazione. Sarà il Papa successivo a questo, secondo la mia umile opinione ( e secondo la profezia dello stigmatico Romano Antonio Ruffini), ovvero il secondo Papa dopo Giovanni Paolo II, che consacrerà finalmente la Russia al Cuore Immacolato di Maria, insieme a tutti i vescovi del mondo. La Russia sarà convertita. Il Cuore Immacolato di Maria trionferà. Un gran numero di Tradizionalisti Russi entrerà in seno alla Chiesa Cattolica. La Russia sarà convertita e la Chiesa tornerà di nuovo alle Sue tradizioni. Vi sarà pace. Ma questo avverrà dopo il castigo.



Poco dopo la primavera del 1991, quando visitai Fatima, la Madonna rivelò a Suor Lucia (secondo una fonte assai affidabile di Fatima) che il Terzo Segreto sarebbe stato rivelato durante il corso di una grande guerra. Il Terzo Segreto non è ancora stato rivelato pienamente, come lo stesso Cardinale Ratzinger ha ammesso in una conversazione privata con un amico personale di Giovanni Paolo II di nazionalità tedesca (che tra l’altro conosco personalmente); quest’ultimo aveva chiesto lumi al cardinale riguardo alla presunta pubblicazione "completa" del Terzo Segreto. Ratzinger rispose: "in verità, non tutto è stato pubblicato". Il Terzo Segreto sarà rivelato, ma sarà tardi: ciò avverrà solo dopo che la prossima guerra mondiale sarà ormai scoppiata.

La dissacrazione delle chiese Cattoliche e dei santuari da parte dei fedeli pagani, ed il mischiarsi della vera religione con quelle false, sono il segnale che il castigo avverrà presto, in un futuro assai prossimo. La dissacrazione del santuario, di un Luogo Sacro a Dio, è un atto empio, sacrilego e blasfemo che chiede giustizia ed una punizione immediata ed esemplare. E’ per questo motivo e per rimanere giusto che Nostro Signore non può pazientare ancora a lungo in presenza delle abominazioni sacrileghe che vengono oggi giorno perpetrate nelle chiese e nei santuari Cattolici. E’ proprio contro questa categoria di peccati che Dio disse: "E anch'io agirò con furore; l'occhio mio non li risparmierà… e io non avrò pietà: farò ricadere sul loro capo la loro condotta" (Ezechiele 8,18; 9,10).

Note:

1. Pubblicato nel Nov. 1980 in Stimme des Glaubens.

2. "Notable and quotable," Karol Cardinal Wojtyla,Wall Street Journal, Nov. 1978.
 

ON REFORMATION DAY TODAY CARDINAL ELECT MUELLER HEAD OF THE CDF BLASTS THE PROTESTANTIZATION OF THE CATHOLIC PRIESTHOOD SINCE VATICAN II!

ON REFORMATION DAY TODAY CARDINAL ELECT MUELLER HEAD OF THE CDF BLASTS THE PROTESTANTIZATION OF THE CATHOLIC PRIESTHOOD SINCE VATICAN II!



The Vatican daily “L‘Osservatore Romano” published the piece by soon to be Cardinal-Elect, Archbishop Müller Head of the CDF on Thursday, October 31, a day of historical importance for the Protestant Reformation where he laments the PROTESTANTIZATION of the Catholic Priesthood.

This is heading us in the continued direction of the hermeneutic of reform in continuity! When we rediscover the Catholic priesthood, not a post Vatican II version of it, it will impact the proper reform of the reform of the Mass and move it away from its dreadful PROTESTANTIZATION in the Ordinary Form!

Beyond the towards renewal

fixing our eyes on those of the crucified and risen High Priest, we can overcome every obstacle and difficulty.

I am thinking especially of the crisis of the doctrine on the priesthood that occurred during the protestant Reformation. It was a crisis at the dogmatic level which reduced the priest to a mere representative of the community by eliminating the essential difference between the ordained priest and the common priesthood of the faithful. Then there was the existential and spiritual crisis that occurred during the second half of the 20th century and exploded after the Second Vatican Council, and from whose consequences we are still suffering today.
In Joseph Ratzinger's extensive work Proclaimers of the Word and Servants of Your Joy – volume XII in his opera omnia – he proposed a way of overcoming these crises by advancing a high-level theological approach, thereby giving us a guide for fostering a renewal of the sacramental priesthood instituted by Christ.
The scientific studies, meditations and homilies on the service of bishops, priests and deacons contained in this volume span almost fifty years, beginning with the years immediately preceding the beginning of Vatican II.
Many people, depending on their respective positions, associate this event, which has marked the recent history of the Church more than any other, with the starting point of a transformation in keeping with the spirit of the times, or rather with the beginning of a profound crisis in the Church and in particular in the priesthood.
Gerhard Ludwig Müller
October 31, 2013
 

Locuções interiores entre Gabrielle Bossis e Jesus

fonte

Locuções interiores entre Gabrielle Bossis e Jesus


1939. "Não percas o teu tempo com pensamentos sobre ti. Não estou Eu aqui para preocupar-me das tuas coisas? Que em todos os teus instantes haja um afeto, como cânticos em que Eu beba o teu amor e o amor pelos pecadores; lucrarás graças para eles e para as almas do Purgatório. O que te resta de todos esses pensamentos da terra que acariciaste? Quanto não terias ganho se todos eles tivessem sido convertidos em impulsos para mim! Reflete".

1º de março de 1937. Na estação ferroviária, às margens do Ródano. "Olhas fixamente na direção de onde o trem virá. Da mesma maneira, Eu tenho os meus olhos fixos em ti, esperando que venhas a mim".

24 de novembro de 1937. "Ama a tua cela: o teu quarto, se estás em casa; o teu próprio coração, se estás no meio da multidão. Aí estou Eu".

10 de março de 1938, no campo. Eu estava com o pensamento metido na Sagrada Família, com São José, a Mãe Santíssima e o Filho Único. Disse-me Ele com imensa ternura: "Sê tu a irmãzinha".

1939. "É preciso ter confiança nos santos, nos anjos. Quando ainda somos crianças, passamos de uns braços para outros. Deixamo-nos amar, e isso é inteiramente natural".

23 de fevereiro de 1938. Em uma avenida de Nantes, às cinco e meia da manhã, dizia eu: "Jesus, estamos sós". Corrigiu-me: "Diz 'meu' Jesus. Não te agrada que Eu te chame 'minha' Gabrielle?"

1936. "Comigo, sê simples, como em família."

22 de junho de 1939, no campo. "Sê simples comigo. O que é que se faz de manhã ou no fim do dia, no seio de uma família? As pessoas beijam-se afetuosamente umas às outras, e tudo isso é natural. Às vezes, durante o dia, por ocasião de uma palavra ou um presente, trocam olhares. Olhares afetuosos. Há ímpetos de carinho. Como tudo isso é doce e reconfortante! Se me permitissem ser como um membro da família!..."

6 de julho de 1937. Estação de Vannes. Ele fazia-me compreender que devemos viver em família com todos os santos do céu, com os anjos, nossos irmãos mais velhos. Disse-me: "Não se deve sair do Amor".

Abril de 1939. "Recolhimento. Quando se inclina um vaso bem cheio para a esquerda ou para a direita, o conteúdo derrama-se; mas se o vaso é mantido reto, na direção do céu, permanece cheio".

1937. "A tua alma tem uma porta que abre para a contemplação de Deus. Mas é indispensável que a abras"

1936. "Põe-me sempre antes de ti. Primeiro Eu, depois tu"

1937. Na igreja de Nossa Senhora. "Não permitas aos teus olhos vagar sobre as pessoas que circulam. Faz isso por mim".

16 de abril de 1939. Na capela das Irmãs da Assunção em Sfax. "Tu não me vês. Isso é bom para cresceres em fé"

1937. Em Seine-et-Oise. Eu lhe dizia: "Realmente não consigo entender como podes amar tanto umas criaturas tão miseráveis". Respondeu-me: "Como poderias tu entender o Coração de um Deus?"

Argel, 23 de abril de 1937. "Nao te canses de Mim. Eu não me canso de ti".

26 de janeiro de 1937. "Uma esposa que não olhasse com freqüência o seu esposo nos olhos, seria realmente uma esposa"?

1939. "Sabes o que pode ser o Amor de um Homem-Deus que chama, que pede o vosso amor, e que não recebe outra resposta além de um riso insultuoso?"

20 de junho de 1939. "O teu temor de ofender-me é para mim como uma flecha que me fere de amor. Filha: que as feridas de amor que me causam os meus fiéis curem as feridas que me causam a indiferença, o ódio e os desprezos"

4 de outubro de 1936. Ém Montréal. Ele: "Quando te falta recolhimento, quem sofre a privação sou Eu" (disse-o com suma delicadeza na voz).

1937. No trem. Dizia-lhe eu: "Senhor, faz arder no teu amor todos os que viajam este trem". Ele respondeu-me com tristeza: "Mas se eles não querem!"

1938. "Quando deixarás de ter distâncias comigo?"

1º de abril de 1940. Le Fresne. No jardim, sentada sobre a borda de um poço, orava eu pela conversão de um pecador e dizia: "Senhor, lembra-te de que converteste a samaritana sentado à borda de um poço". Ele: "Sim, mas tive de esperar por ela". Fez-me compreender com isso que há ocasiões em que é preciso orar por longo tempo.

Port-Vendres, 25 de abril de 1937. Num café, nas proximidades do cais. "Que alegria enorme me darias se, ao tomares um refresco, pensasses em umedecer os meus lábios secos! Mas não é a todos que peço uma coisa assim"

1939. Lyon. Num bar cheio de gente. "Oferece-me aqui um Pai-Nosso. Será o primeiro que me dizem neste lugar em muito tempo!"

3 de novembro de 1939, diante do fogo. "Vês? Nada arde

Gabrielle Bossis -He and I



Gabrielle Bossis –Laywoman and mystic of the 20th century
The source for this information is from the excellent book "He and I" by Gabrielle Bossis, 1985, translated by Evelyn M. Brown, published by Editions Mediaspaul, Imprimatur- Msgr Jean-Marie Fortier, Archbishop, Sherbrooke, Quebec.

Gabrielle Bossis (1874-1950) was a Catholic Mystic and layperson who lived in France in the 20th century. Born in Nantes, France in 1874, she was the youngest child of a family of four children. As a child in a well to do family, she was taught and raised in proper social graces and etiquette, and she grew up to be a graceful, happy and high spirited young woman, but as from her childhood she possessed a strong yearning for God and the things of the Spirit. She obtained a Degree in Nursing, and enjoyed the fine arts of that time, including sculpting, painting, illuminating and music. Later in life she discovered that she had another talent- that of writing moral plays and also acting. From that point on until two years before her death she traveled extensively in France and abroad, producing her own plays and acting in the principal role. Those who still remember her remark about her infectious laughter and her unfailing charm.

On very rare occasions in her early life, Gabrielle had been surprised by a Mysterious Voice, which she heard and felt with awe, and sometimes anxious questionings, which she perceived to be the Voice of Christ. It was only at the age of 62, however, that this touching dialogue with the "Inner Voice" began in earnest, continuing (at least in her notes) until two weeks before her death on June 9, 1950.

The journal that she kept of her dialogue with the Inner Voice has been published in numerous languages under the title "He and I" (see note above) and has become a source of deep inspiration and edification for those who read it. Below are a few excerpts from this extraordinary dialogue between "the Inner Voice" and Gabrielle

April 12, 1945. In the [train] station at Angers.
Coming from Paris I had a seat in spite of the dense crowd.

"You see what great care I take of My own. Even in the tumult I draw them into solitude where the heart is on the alert to hear the Beloved. Didn't I say to them in the past, 'When I sent you out without purse or staff did you lack anything?' And they answered, 'Nothing'"
'Lord, it is often l who am lacking.'
"For these omissions humble yourself, and don't be astonished by them. Wish to be cured of this lack of carefulness in My service. Take frequent stock not only of the value of your actions, but above all, of the value of your motive in doing them - the forthrightness of your will to glorify Me.
Perhaps if you paid attention more often to what you do for Me, you would intensify your fervor and tender­ness. You would be more faithful in the details - these precious details that can earn so much. They are the specks of goodness that fill life....You get the picture -the invisible grains of sand that make up the im­mense Sahara. Take great care in the very little things, My Gabrielle. Say to yourself, 'They are made to the Measure of My little nature'. And this thought will keep you humble.
Have you noticed how often the work of the hum­ble has to be done again? Put all your heart into it, knowing that you please Me. And since you want to live for Me, since you want to see everything in rela­tion to Me, and pattern your life after Me, then con­sider how short the time is that remains for you on earth. You can give Me glory in that time. Give it to Me unstintingly,"

April 20, 1945 - Le Fresne. At church.
I had seen flowers of all kinds at the edge of a ditch.
"You see how insurgent the spring is! Let a spring­tide of love in your soul blossom out in good deeds of every color. I shall look lovingly at them just as you looked at the flowers in the underbrush. Tell yourself that love alone can make fresh wonders spring forth.
Then give yourself to Love so that Love may pos­sess you. Don't divide yourself into two - one part for you and the other for Me - since I long to have all of you and cherish this hope. Your love quenches My thirst. I am most demanding: you see I want My chil­dren to be wholly and utterly Mine at every moment. So don't withhold a thing. Don't take anything of yourselves away. You would steal from Me if you did, because everything is Mine.
If I require this of you it is because My yearning for you is a consuming fire. And My yearning is born of My love. Do you understand? Do you at last believe? Do you acknowledge My power to love? And if Mine is a love beyond all others, then how could you fail to go beyond your usual ways of loving to make your home in the higher realms - the realms where all is simplicity in our oneness. Above all when you know that it is there that I'm waiting for you and that great is My need to Meet you.
Meditate on this need of Mine and you will call to mind that it is in your power to give Me this alms. Then remember the value of a free gift - the gift of oneself ­when offered out of tenderness. What inexpressible joy will be His who receives it. He will multiply His bless­ings so that the one that receives them will be lost in wonder and gratitude. 'What have I done to deserve the kindness of My God?' he will ask. And I shall reply, 'You loved Him with all your strivings and you let Him love you'"

April 26, 1945 - 'Lord, Your poor little girl, Your poor image is here before you, yearning for You with all the strength of her being.'
"Have you noticed how people talk among themselves, discussing all their personal affairs? They spend so much time this way and it does them so little good. Don't you think that if they gave themselves to Me, their Friend, I should rejoice to have My place in their thoughts and I should know how to reward their confidence in abundance? Don't you think that it would create a moment-to-moment intimacy between them and Me, and this would be a joy for them, because close to Me their lives would lose their tension.
You understand? It would be life together with Me- I carrying the heavy end of things. So again I say: speak with Me, My little ones. Speak with Me. And our hearts will Merge. Isn't this the aim of My Christians? Isn't that why you want to die? Then begin living this heart-oneness. Seize upon every opportunity. Find every pretext. You aren't bold enough. For some of you it is because you are indifferent.
But My close friends, why, why don't they call to Me from their heart's depths? If only their belief were less like unbelief! If their hope were fixed upon My help ... And if, in all simplicity, their love loved Me more. I should be there looking after everything in their day, and when night fell, their eyes would close again on My face."

Aug 12, 1945, Le Fresne Church
"When you say to Me 'Beloved Jesus, I give You My entire life' do you realize that at the same time I have given you more, since even what you are giving Me is what I've given you? Admit that everything you have comes from Me. It's all a gift from Me, and not to display My power, not chosen at random, but by My most attentive love -chosen especially for you, My children -for your path in life, in order to help you reach the goal that is yours."
"You have everything you need to perfect the Gabrielle I dreamed of in creating you. Did you watch Me creating you? You see, you can have no idea of the tenderness that I pledged to your soul so long ago -from all eternity. Then I ask you not to consider Me too exacting if I say to you, as I do so often, 'Give Me everything'.

March 21, 1946 -Holy hour
"All night long I waited for you in My Eucharist -waited to give Myself to you in the morning. Why should this astonish you? You believe in My presence and a tabernacle, don't you? You believe in My immense love? Then put the two together. And when you wake up during the night, look at the One who is already longing for the dawn to bring you to Him. This will quicken your love and give you confidence in My power. Let Me profit by the days of your life, they are not many. Prolong Me in them as much as you can don't let a day go by without doing something for Me, for there is not a single day that I am not at work, you for your own happiness. Do you believe Me?"
'Yes Lord'
"Then humble yourself for not having responded better to all the loving kindness of your Creator. You know how I love to forgive? You know how your confidence attracts My compassion? Your trust can win anything from My heart. Count on Me. Call Me. Don't you love your name? I love to hear Mine on your lips. Don't deprive Me."

December 19, 1946
"Don't be afraid to discover how little it takes to touch Me. I am the sensitive One and you can never know how your gestures make music in My heart. Be afraid of hurting Me. Always try to give Me joy and above all don't imagine Me to be far off. You realize that I am in you, don't you? And if you do, why don't you think of Me more often? I was going to say, always. Then My longing for you, would be completely satisfied. I am the same for all people. They are all My children. I long for every one of them. So, in offering yourself offer the others to Me with My joy in mind."

February 6, 1947 –Holy hour
'I would so love You to be happy in My heart'
"Your desire in itself is a call that pleases Me and gives Me great honor. You make amends for yourself and you make amends for the ingratitude of so many others. Do they think of Me with a little affection even once a year? Do they accept the thought of My love for each one of them? When will you realize that time -the span of earthly life- is too short, that I need all eternity to love them? That this present life of theirs is not their goal, but only a Means given to them to earn the Alder life? Pray for them. You can do a great deal without seeing the fruit. But I see; I hear. I see that in helping others to arise you rise yourself. Do you believe Me? Come to Me and bring others with you."

February 14, 1947 -in a moment of sadness
"Remember that I traveled all of your roads".
"If you want to gain strength to make a sacrifice, don't look at the sacrifice. Look at My joy."
"Don't you realize that I have been waiting a long, long time for you? No two souls are alike. None other can give Me what I expect from you."

March 6, 1947
"Each soul is the object of My special love. That is why I am so grateful to those who are resourceful and bringing back sinners to Me. Keep this in mind then. I gave My life for them in the most atrocious torture, for these poor beloved ones. A humble repentance, and they are already on My heart. So speak gently to them. Speak with tenderness. A brusque remark could drive them farther away.

'I am going to meet one tomorrow, Lord'
"I will give you the necessary tact. As always, I will be in you. You will look at Me and call Me and say 'speak through me'. I will be the listening Brother."

'I have just received telegrams and telephone calls for 101 things'
"That his life, unforeseen events, moving from one place to another, rough weather. But, come what may, remain steadfastly in My heart. Keep your eyes fixed on Me as you ask Me for advice, or as you tell Me that you love Me always. Remember that nothing happens without My permission, and be very calm and serene. There is nothing like serenity for convincing people of the Good. This was My response to the craftiness of the Pharisees. So, be calm in your soul, and happily docile to My will. As you look back over your life, don't you see that My will was always for your good? This is because I love you, and it's the same for everyone, since I love each of you individually. I see you all differently; I see every detail about you, do you understand? My love is not of global love.
I need each one of you as though you were the only person in the world, as though the cosmos had been created for you alone, and My love is greater than the cosmos. So let this thought be a strength to you and your smiling calm.
Let us include My Mother in this life of ours. Do you really believe that Her love is active on your behalf? Oh, My little girl, have faith in the great things that you can do with Us. Without Us…but you are already aware of your nothingness. "

April 8, 1948
"Have you thanked Me for all I did for you, for mankind, for the angels, for My mother? What a concert of blessings, My child! Gather them all as though they were yours and join in the symphony of thanksgiving. Sing your part in the choir of number¬less voices, and I'll know it from all the others. Are there two voices alike in the whole world? Aren't you struck by the diversity in human creation? In heaven too, each saint differs from the other, and if you are enchanted by the variety of colors in your garden, you may be sure that Paradise flashes with a myriad of countless splendid things, all for My glory. There too, I know the voices, for I know you all. My children, I atoned for all of you and I know My redeemed ones.

‘Lord, who will teach me to thank You and what words should I use?’"The most simple - straight from your heart. Say them to Me at Mass. Say them again after your Communion when we are only one. Once more it will be I who give them to you. How I love to act for Myself in you. Can you believe that? I feel at home, and I feel you are Mine. Be very much Mine ... I was going to say, 'Be your Christ before the Father, before others. Be the gentlest and the smallest'

April 17, 1948 - 'Lord, I should so love to live Your words, and I am always myself, still my old self.'"Is it so difficult to think of your Lord? Is it so difficult to talk with Him and to keep Him company? When you meet someone in a waiting room, don't you instinctively approach that person and in a kindly way do your best to make the time pass pleasantly for him? And if he were a poet, or a scholar, or someone great in the eyes of the world, wouldn't you go even further and show more joy?
My child, it's a God who is waiting at the door of your heart, a God who is all yours and who is in you. You open to Him when you talk to Him, when you look at Him, when you try to take your thoughts off the things around you so that you may turn them to Him with the utmost tenderness.

Don't think that this is a fable I'm telling you. It is the simple reality. But as it's all happening in the shadowland where everything is imperfection, you find it difficult to believe, and you are slow in acting upon it. That is why I am like that person in the waiting room. If only you could approach Me more often with all your kind charm, you might suspect My long yearnings. You might think, 'He's waiting for the world: Yes, My little child, for everyone, and for such a long, long time ... I came to Bethlehem to seek them and I shall go on seeking them right to the end of the world.

This is the patience of God. This is His love. Then how could you ever understand? Yet it would be very sweet to believe, wouldn't it? So quicken your faith by telling Me about it often. More often. Don't get weary: you will hope more and love more. It's your great God who wants you greatly, My very frail little girl"

November 4, 1948
“I knock at your door. You don’t believe that I need my children, do you? An yet, My God-Love needs your love. That is how it is. Always. You remember My words, 'I thirst'? I am always thirsty. If you knew this thirst, more intense than the thirst of men, you would devise every means in your power to quench it. That is why I knock at your door.

Do you remember the heat of the Sahara? The desert burns less than I. Can you understand My thirst for your awareness of Me, for your desire to be pleasing to Me, for your gratitude for My pitiable sufferings, your compassion for all the disgrace, the filth and the hatred I received during the night before My crucifixion and on the morning of My death? And for the blows, and the torture of My body and mind. Do you sometimes think of it?

Can you measure this love that made Me give Myself up when I could have escaped into the invisible? It was My love that went out to meet the torture.
Don't you believe that I paid for the right to have at least your friendship? You recall what the thief said: 'Remember me when You come into Your kingdom'? And I say to you, 'Remember Me during your life'. Place Me as a lighthouse in the center of your mind, not just a lighthouse that illumines, but one that gives warmth. Where can you be where I am not? When you are hunting for Me, I am already there, and when you love Me, I love Myself in you.
I am your Source. Give everything back to Me in joy and simplicity. So few stop to think about this.
Then tell Me now, do you want Me to knock at your door?"

November 11 - Holy hour.
"Practice being more attractive for love's sake. You could do immense good with an affectionate look and a smile. If you keep yourself for yourself, you are your own slave. But if you go to meet people with delicate thoughtfulness, you bring peace and rest; you give the balm of Gilead. How a smile from you would have soothed X this morning if you hadn't shut yourself up in your ivory tower. There is a demon called the spirit of contradiction; he fraternizes with the spirit of self-seeking.
Remember that love is not puffed up with pride and that it will never pass away. What you do for yourself will perish miserably. What you do for others, for the love of Me, will go on re-echoing throughout all eternity.

Have you tried to see Me in others? Have you understood that I live in that old crippled woman on the 'sunken road' and all others like her? Couldn't you bring Me a little wood for this winter, and some clothing? Won't you give Me something to eat? Suppose she is bitter and doesn't thank you, what difference does it make? Since I am the One who receives, and I am rich.

Don't be shy when you give. Be daring in goodness:' I was thinking that I should be ashamed to wheel a barrow with wood in it right to that place.
"Perhaps. But I shall not be ashamed of you at the last judgment. Don't run away any more from what costs you something, and you will be among the happiest people. Besides, I've done so much for you ... You are free though. You will not even commit a fault by not going. I'll just have the sadness of wanting some¬thing without getting it."
"Lord, I'll go."

December 15, 1949 - Holy hour.
Coming back from Mass in the dark at 7am in the freezing rain. "This too, Lord, may I offer for Your sinners in this Marian year?
"I take all sufferings little and big, and place them in the treasury of the Church - the treasury used for the making of saints. You forget your past sufferings, but they continue to bear fruit in My sight. You have already forgotten your travel weariness, weather annoyances, desert thirst, the fears, exile in distant countries, the slow journeys back, the long tests of endurance, times of illness. But remember that you offered Me everything and that I've kept everything.

You love to look at the precious jewels in your mother's jewel box, or your favorite books in your library, or the unusual souvenirs given to you during your long tours. Often it's only a trifle, something that hasn't cost the donor much. You remember the Moslem's terebinth, the Indian's moose glove and the pressed leaf given to you in Larache? You treasure these things because those who gave them to you wanted to please you. For the same reason I have found joy in all the little presents given to Me by My children. Even, if they have not cost you very much, even if you gave them to Me only because My Father put them into your hand by some circumstance other than your own free choice, you offered them to Me like good and affection¬ate children. And so I treasure them as though they were a part of you. Such is your power over Me! You bind Me to you by a single hair of your head. And the more you believe how utterly disarmed I am by your love, the more My unfathomable tenderness overflows to you. The great wrong is to lack faith in it. Then offer Me everything –every gesture, every thought.

-Looking at the preparations for Christmas- ‘Thank you Lord. How could you come down to earth, knowing that You were going to suffer so much?’
“And, if I had not come down, should I have had the joy of instituting My Eucharist where I remain right to the end of the centuries?”
____________________________________________________________

The source for this article is from the excellent book "He and I" by Gabrielle Bossis, 1985, translated by Evelyn M. http://www.mysticsofthechurch.com/2009/11/gabrielle-bossis-he-and-i.htmlBrown, published by Editions Mediaspaul, Imprimatur- Msgr Jean-Marie Fortier, Archbishop, Sherbrooke, Quebec, available here:
 
 
 

quarta-feira, 30 de outubro de 2013

DEO GRATIAS: FINALMENTE , APÓS MAIS DE 40 ANOS ,UM BISPO PORTUGUÊS,SUA EXCELÊNCIA DOM TEODORO DE FARIA, BISPO EMÉRITO DO FUNCHAL, CELEBROU MISSA PONTIFICAL NA IGREJA DOS SANTOS INOCENTES EM NOVA IORQUE. ESPERAMOS QUE OUTROS BISPOS PORTUGUESES SIGAM ESTE CORAJOSO EXEMPLO !

 FONTE
197A0356
Monday at Holy Innocents: Pontifical Mass celebrated by Most Rev. Teodoro de Faria, Bishop emeritus of Funchal, Portugal. A large congregation was in attendance.
197A0325
197A0340 - Version 2
197A0373
197A0367
197A0360
197A0377
Fr. George Rutler, now administrator of Holy Innocents, preached…


197A0406
197A0408
197A0410 - Version 2

Pontifical en Nueva York por Monseñor don Teodoro de Faria, Obispo Emérito de Funchal, en Portugal, en la iglesia de los Santos Inocentes, en la ciudad de Nueva York, Estados Unidos. Su Eminencia el Cardenal Philippe Barbarin, Arzobispo de Lyon y Primado de las Galias con la forma extraordinaria.Misa Pontifical celebrada por Monseñor don Fernando Areas Rifánen la Basílica de Santa María supra Minerva, en Roma.

Solemne Santa Misa Tridentina Pontifical en Roma (Italia) durante el último día de la Peregrinación tradicional "Summorum Pontificum"

 

 
 

http://catholicvs.blogspot.pt/

Pontifical en México

Monseñor don Alberto Suárez Inda, Arzobispo de Morelia, en México, celebrará Santa Misa tradicional con la forma extraordinaria del Rito Romano, en la Catedral de Morelia, el próximo 24 de diciembre, víspera de la Natividad de Nuestro Señor, a las 12 del mediodía.

Fuente: Secretum meum mihi


Pontifical en Nueva York

Santa Misa Pontifical con la forma extraordinaria del Rito Romano, en honor del Beato Emperador Carlos de Austria, celebrada el lunes 28 de octubre, por Monseñor don Teodoro de Faria, Obispo Emérito de Funchal, en Portugal, en la iglesia de los Santos Inocentes, en la ciudad de Nueva York, Estados Unidos.

The Society of Saint Hugh of Cluny






Cardenal Barbarin con la forma extraordinaria

Su Eminencia el Cardenal Philippe Barbarin, Arzobispo de Lyon y Primado de las Galias -ya recuperado del infarto que sufrió el verano pasado- confirió el sacramento de la Confirmación, con la forma extraordinaria del Rito Romano, a una cincuentena de fieles de su diócesis, el pasado 27 de octubre, en la iglesia del Corazón Inmaculado de María, en Villeurbanne, Francia.

Riposte Catholique


JESÚS : Que nada te inquiete nunca, fuera del temor de ofenderme, Todo está en Mi Mano, pues Yo Soy el Todopoderoso; céntralo todo en Mí.


El y Yo Diario de Gabriela Bossis

 
2 de marzo de 1944. Yo: "¡Mi pobrecito Amor!" El: "Sí, Pobre. Pobre de vuestros amores,

tan raros y tan imperfectos. ¡Qué fácil es contar el número de los que en este momento Me aman

sobre la Tierra lo suficiente como para dejarlo todo por Mí! Y si considero el número de los

hombres, Me siento tan pobre y abandonado como durante Mi Vida mortal: no tengo sino un

pequeño grupo de íntimos...

"Procura, hija, venir al socorro de esta Pobreza de Mi Corazón. Trata de compartir y de proveer. Se

Me conoce tan mal... ¿Cuántos son los que creen que Soy tierno? ¿Cuántos son los que piensan en

Mi Misericordia? Por eso, tú debes abandonarte a ti misma y pasar a Mí. Dime que es difícil, pero

que cuentas con Mi Ayuda. Y cuando cuentas conmigo, es porque ya estoy ahí. Si esperas en Mí,

puedes, llegar a una alta santidad; en cam-bio, cuando cuentas. con tus propias fuerzas es cuando

vegetas en tu miseria ordinaria. Esta confianza es un homenaje a Dios y para ti, una prueba de

humildad.                                                                                                               

"Dices bien cuando Me llamas 'tu Pobre Amor...' En la hora de Mi Agonía Me acompañaban tres de

los Míos; pero el sueño Me los robó. A la hora de Mi Crucifixión, ya no tenía Yo sino a uno solo de

Mis discípulos y, sin embargo, todos Me habían recibido en la Comunión. Tú, sé fiel y trata de

consolarme. Colócate entre Mí y ellos y niega al calor de Mi Corazón que incendie al Mundo.

Aguardo plegarias para obrar conversiones y cambiar los espíritus. No temas orar mucho. Ora en la

simplicidad de tu alma, segura de ser escuchada, esperada y amada. Uno se siente siempre más

fuerte cuando sabe que es amado. ¿No es verdad que esto cambia el lenguaje? ¡Oh, el más bello

Amor!"

 
6 de marzo, después de la comunión. "Un grado más de Amor, un grado más de

Esperanza y de Fe, no están a tu alcance por tus solas fuerzas. Pero Yo te lo puedo dar. Pídem lo

cada día, por la intercesión del santo de esse día. Hoy se celebra a santa Perpetua y santa Felicitas,

cuya prisión viste en Cartago. Por su intercesión, Yo te daré lo que necesitas.

"Los niños chicos no se desarrollan sino poco a poco y encuentran natural que así sea. Ten pues

paciencia con tu debilidad. Tu cuerpo Me pertenece, cuídalo, porque es Mío. "Haz tu trabajo

porque es Mi Trabajo. Haz descansar a otros, para hacerme descansar a Mí. Y cuando hables con

el prójimo, reproduce en ello Mi Vida pública."

 

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  9 de marzo, iglesia de Fresne. "Que nada te inquiete nunca, fuera del temor de

ofenderme, Todo está en Mi Mano, pues Yo Soy el Todopoderoso. No pienses que hay algo

indebido en que tu atención se dirija solamente a Mí y a lo que se refiere a Mí. Gobierna tu

imaginación, para que no se salga de Mis Caminos. Que tus facultades te obedezcan; céntralo

todo en Mí. Toma de Mí aquella fuerza que Me hizo resistir al hambre en el desierto.

"No te permitas salidas de independencia; dime seguido que quieres seguir siendo siempre Mi

pequeña servidora. Y Yo te responderé que ya no eres Mi servidora, sino Mi amiga. Así te

acercarás más a Mí por un simple esfuerzo de tu intención, en pureza y amor. Te amo y te quiero

cerca. A ti te toca enderezar con fidelidad tus senderos hacia Mí. Verás que es cosa sencilla y tu

alma se sentirá muy gozosa y como una planta que no vive sino del sol, buscarás siempre Mi

Rostro. ¡Hermoso dúo, que es una pura armonía! Mi Padre escucha; que Le sean dados todos los

agradecimientos.

"Querida hija, es mucho lo que puedes aún hacer por Su gloria en el tiempo que te queda por vivir

antes de llegar a la Eternidad. Ofrécete al Padre como un instrumento dócil y manifiéstale tu

deseo de que se haga en ti su santa Voluntad; háblale de tu impaciencia por el adveni-miento de

Su Reino. Con toda la suavidad que hay siempre en los deseos de los niños.. . "Sé siempre

completamente sincera; establece tu pensamiento en 'Su Pensamiento'. ¿Qué podría saltarte si

vives en la amistad del Padre? ¡Oh, la serenidad inmutable del Amor de Dios!"


 

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1360. 9 de marzo, iglesia de Fresne. "Que nada te inquiete nunca, fuera del temor de

ofenderme, Todo está en Mi Mano, pues Yo Soy el Todopoderoso. No pienses que hay algo

indebido en que tu atención se dirija solamente a Mí y a lo que se refiere a Mí. Gobierna tu

imaginación, para que no se salga de Mis Caminos. Que tus facultades te obedezcan; céntralo

todo en Mí. Toma de Mí aquella fuerza que Me hizo resistir al hambre en el desierto.

"No te permitas salidas de independencia; dime seguido que quieres seguir siendo siempre Mi

pequeña servidora. Y Yo te responderé que ya no eres Mi servidora, sino Mi amiga. Así te

acercarás más a Mí por un simple esfuerzo de tu intención, en pureza y amor. Te amo y te quiero

cerca. A ti te toca enderezar con fidelidad tus senderos hacia Mí. Verás que es cosa sencilla y tu

alma se sentirá muy gozosa y como una planta que no vive sino del sol, buscarás siempre Mi

Rostro. ¡Hermoso dúo, que es una pura armonía! Mi Padre escucha; que Le sean dados todos los

agradecimientos.

"Querida hija, es mucho lo que puedes aún hacer por Su gloria en el tiempo que te queda por vivir

antes de llegar a la Eternidad. Ofrécete al Padre como un instrumento dócil y manifiéstale tu

deseo de que se haga en ti su santa Voluntad; háblale de tu impaciencia por el adveni-miento de

Su Reino. Con toda la suavidad que hay siempre en los deseos de los niños.. . "Sé siempre

completamente sincera; establece tu pensamiento en 'Su Pensamiento'. ¿Qué podría saltarte si

vives en la amistad del Padre? ¡Oh, la serenidad inmutable del Amor de Dios!"

 

1361. 16 de marzo. Iglesia de Fresne. "Haz lo que puedas, pues Yo nunca te pediré más. Y

que todo, lo mismo el trabajo que el reposo, sea por amor; amor cuya prueba será la alegría. Yo

Soy siempre el mismo y todos los estados de un ser deben inclinarse hacia Mí. Es una minera de

reconocer Mi Justicia y Mi Misericordia. "No podrías tú creer cuánto Me agrada que vosotros

tratéis de asemejaros a Mí. No creas que puedes ser ni buena ni humilde por ti misma; son Mi

Bondad y Mi Humildad lo que te inspira y quien se parece a Mí, agrada al Padre. El dijo una vez,

como recordarás, 'Este es Mi Hijo muy Amado', y cada uno de vosotros es 'Su' hijo cuando se

parece a Mí. No es diferente de lo que a ti misma te pasa. ¿No es verdad que sien-tes simpatía

inmediata por una persona que te recuerda el rostro o la voz de una amiga querida? Multiplica las

semejanzas en las relaciones con el Padre y con tu prójimo. Piensa seguido en tu hermano Mayor,

cuya Vida conoces al detalle. Obra con la simplicidad con que El obraba, con el mismo amor hacia

los niños y los pequeños. Camina sin temor, Yo estoy contigo. Lo principal es que tengas la

intención de imitarme. Una intención que es preciso purificar constantemente y mantener en Mi

Presencia como la lamparita del Sagrario. Intención de agradarme, de hacerme compañía, de

 

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consolar-me. Hace unos momentos Me ofrecías una de las primeras violetas, diciéndome: ‘Señor,

¿na-die ha pensado hoy en traerte una?' una violeta era poca cosa, mas para Mí fue mucho,

porque en la Tierra se Me tiene como un desterrado. ¡Y Soy el Rey del Cielo! Dame las gracias por

haberte hecho ese don inapreciable que es la Fe y esfuérzate por hacerla crecer: será como si Me

hicieras crecer en ti."

 

1362. 23 de3 marzo. Iglesia de Ingrandes. ''Ciérrate al Mundo. Sólo Yo. Aviva tu amor; desea,

llama; grita pidiéndome auxilio. Tú sabes bien que llegaré. Quiero que muestres más amabilidad y

encanto y que busques el bien en todas sus formas, para con todos tus prójimos, con una gracia

que sea difícil de olvidar. Y todo esto, no con la intención mundana de agradar, sino con la de

asemejárteme. Yo solo Soy bastante como para llenar tu corazón. Si realmente lo supieras, no te

sería difícil creerlo; pero lo bueno es que creas sin saber. Con esto Me complaces y atraes sobre

ti innumerables favores. Elévate siempre; búscame en el Cielo y Me encontrarás en tu corazón.

"Que haya entre nosotros dos una incansable primavera de amor; dulces relaciones cada día

renovadas e inefables conversaciones. . . Las palabras que tengas que decirme, te las inspiraré Yo,

para que no falles ni siquiera en el acento. Y si nada tienes que decirme, Me mirarás; puede haber

tanto amor en una mirada... tanto como en una sonrisa. Lo importante es que nos

correspondamos; que no haya entre nosotros silencios de indiferencia ni detenciones en la vida

íntimá. Pídeme que continuamente te socorra, pues sin ello no podrás...

"Reconoce tu nada. Ve en dónde te encuentras. Humíllate y tiéndeme los brazos. Yo te haré volar

sobre el obstáculo, teniéndote en Mi Corazón."

 

1363. 30 de marzo de 1944, en Le Fresne. "Con facilidad Me das las gracias por los favores

temporales, más bien que por los favores espirituales. Pero Soy siempre Yo el Autor de los

favores. Y los espirituales valen más. Es como si Yo invitara a Mi Casa a una amiga íntima para

dedicarle las más delicadas Atenciones y revelarle Mis Secretos.

"A ti te gustan las expansiones en el seno de una fiel amistad; Yo, aun siendo Dios, tengo los

mismos gustos. Reposa en Mí de cuándo en cuando. Tu reposo será Mi fiesta; te tendré bien

apretada en la brevedad de esa hora."

Entonces yo Le dije: "Amor mío, que cada día que pasa sea para Ti un día de fiesta." Me contestó:

"Permanece conmigo, como San Juan Bautista, que no necesitaba nada, no se inquietaba por

nada y pensaba solamiente en Mi Reino. Yo era su pensamiento único; Yo, la Gloria de Dios, el

Reino de Dios. Imita su pureza de intención, la pureza de su vida, su amor único. Se lo he pagado

 

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bien en el Cielo, pues Yo sé pagar y sé pagar porque sé amar. Dime que estás cierta de ello.

Pídeme Mi Ciencia y trata de amar más, con Mi Ayuda. Sobre todo, no te canses. La vida espiritual

es un continuo volver a empezar porque vuestro espíritu es cosa pequeña, que nada puede sin Mi

Auxilio, ¿Me lo pedirás con frecuencia? Para que Yo te lo dé. Me gusta dar. Abre tu corazón, cuan

ancho es; tu Amigo está a la puerta..."

 

1364. Abril de 1944, Jueves Santo. Le Fresne. Ante el Repositório. ''Es el Amor, hija Mía, Lo que Me

trae aquí. Mira siempre al Amor y míralo en Mí. Que sea tu primer pensamiento al despertarte y

el última antes del sueño de la noche. Que el pensamiento de todos los

mo-mentos que te quedan por vivir sea el de tu Dios hecho hombre que te ama para que puedas

sufrir y morir.

"La Eucaristía, te La doy para consolarte de que no viviste sobre la Tierra durante los 33 años que

Yo vivi en Ella. Habrías sido feliz de verme, como lo fue Magdalena. Pero Soy el mismo; sé feliz de

poseerme. Que tu Fe crea, que tu Esperanza espere. ¡Dichosos aquéllos que creyeron sin haber

visto! Pues para ellos tengo Yo Gracias especiales.

"Alégrate pues de este grande Amor que te envuelve y trata de corresponderlo. Toma de Mi

Ciencia de Amor. Toma todo lo que puedas, con el fin de asemejarte a Mí; pues Me gustaría

reconocerme en ti. Me pasa lo que a los papás cuando se les dice que sus hijos se parecen a ellos.

Vive en acción de gracias. Da las gracias de manera especial y con regularidad a la hora de las

corridas. Es pura justicia, pues te he salvado y te he dado tanto..."