quarta-feira, 31 de julho de 2013

Il “caso” dei Francescani dell’Immacolata (di Roberto de Mattei)

 

(di Roberto de Mattei) Il “caso” dei Francescani dell’Immacolata (http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/ 1350567) si presenta come un episodio di gravità estrema, destinato ad avere all’interno della Chiesa conseguenze forse non previste da chi incautamente lo ha posto in atto.
La Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata (conosciuta come Congregazione per i Religiosi), con un suo Decreto dell’11 luglio 2013, firmato dal cardinale prefetto João Braz de Aviz e dall’arcivescovo segretario José Rodriguez Carballo, ofm, ha esautorato i superiori dei Francescani dell’Immacolata, affidando il governo dell’Istituto ad un “commissario apostolico”, il padre Fidenzio Volpi, cappuccino.
Per “blindare” il decreto, il card. João Braz de Aviz, si è munito di un’approvazione “ex auditu”, di Papa Francesco, che toglie ai Frati ogni possibilità di appello alla Segnatura Apostolica. Le ragioni di questa condanna, che ha la sua origine in un esposto alla Congregazione per i Religiosi di un gruppo di frati dissidenti, restano misteriose. Dal decreto della Congregazione e dalla lettera inviata ai Francescani il 22 luglio dal nuovo Commissario, gli unici capi di accusa sembrano essere quelli di scarso «sentire cum Ecclesia» e di eccessivo attaccamento al Rito Romano antico.
In realtà ci troviamo di fronte ad una palese ingiustizia nei confronti dei Francescani dell’Immacolata. Questo istituto religioso, fondato dai padri Stefano Maria Manelli e Gabriele Maria Pellettieri, è uno dei più fiorenti che vanta la Chiesa, per il numero delle vocazioni, l’autenticità della vita spirituale, la fedeltà all’ortodossia e alle autorità romane. Nella situazione di anarchia liturgica, teologica e morale in cui oggi ci troviamo, i Francescani dell’Immacolata dovrebbero essere presi come un modello di vita religiosa. Il Papa si richiama spesso alla necessità di una vita religiosa più semplice e sobria.
I Francescani dell’Immacolata si distinguono proprio per l’austerità e la povertà evangelica con cui, fin dalla loro fondazione, vivono il loro carisma francescano. Accade invece che, in nome del Papa, la Congregazione dei religiosi azzeri il governo dell’Istituto, per trasmetterlo ad una minoranza di frati ribelli, di orientamento progressista, ai quali il neo-commissario si appoggerà per “normalizzare” l’Istituto, ovvero per condurlo al disastro a cui fino ad ora era sfuggito grazie alla sua fedeltà alle leggi ecclesiastiche e al Magistero.
Ma oggi il male viene premiato e il bene punito. Non sorprende che ad esercitare il pugno di ferro nei confronti dei Francescani dell’Immacolata sia quello stesso Cardinale che auspica comprensione e dialogo con le suore eretiche e scismatiche americane. Quelle religiose predicano e praticano le teorie del gender, e dunque si deve dialogare con esse. I Francescani dell’Immacolata predicano e praticano la castità e la penitenza e perciò con essi non c’è possibilità di comprensione. Questa è la triste conclusione a cui giunge inevitabilmente un osservatore spassionato.
Uno dei capi di imputazione è di essere troppo attaccati alla Messa tradizionale, ma l’accusa è pretestuosa, perché i Francescani dell’Immacolata sono, come si suol dire, “bi-ritualisti”, ovvero celebrano la nuova Messa, e l’antica, come è loro concesso dalle leggi ecclesiastiche vigenti. Posti di fronte ad un ingiusto ordine, c’è da immaginare che alcuni di essi non rinunceranno a celebrare la Messa tradizionale, e faranno bene a resistere su questo punto, perché si tratterà di un gesto non di ribellione ma di obbedienza. Gli indulti e privilegi a favore della Messa tradizionale non sono stati abrogati e hanno una forza giuridica maggiore del decreto di una congregazione, e perfino delle intenzioni di un Papa, se non si esprimono in un chiaro atto giuridico.
Il cardinale Braz de Aviz sembra ignorare l’esistenza del motu proprio Summorum Pontificum del 7 luglio 2007, del suo decreto applicativo, l’Istruzione Universae Ecclesiae del 30 aprile 2011, e della commissione Ecclesia Dei, annessa alla Congregazione per la Dottrina della Fede, di cui oggi la Congregazione per i Religiosi invade il campo.
Qual è l’intenzione della suprema autorità ecclesiastica? Sopprimere l’Ecclesia Dei e abrogare il motu proprio di Benedetto XVI? Lo si dica esplicitamente, perché possano esserne tratte le conseguenze. E se così non è, perché porre in atto un decreto inutilmente provocatorio nei confronti del mondo cattolico che si richiama alla Tradizione della Chiesa? Tale mondo è in fase di grande espansione, soprattutto tra i giovani, e questa è forse la ragione principale dell’ostilità di cui oggi è oggetto.
Infine, il Decreto costituisce un abuso di potere che riguarda non solo i Francescani dell’Immacolata e coloro che impropriamente sono definiti tradizionalisti, ma ogni cattolico. Esso rappresenta infatti un allarmante sintomo di quella perdita della certezza del diritto che sta avvenendo oggi all’interno della Chiesa. La Chiesa infatti è una società visibile, in cui vige il «potere del diritto e della legge» (Pio XII, Discorso Dans notre souhait del 15 luglio 1950). Il diritto è ciò che definisce il giusto e l’ingiusto e, come spiegano i canonisti, «la potestà nella Chiesa deve essere giusta, e ciò è richiesto dall’essere della stessa Chiesa, il quale determina gli scopi e i limiti dell’attività della Gerarchia. Non qualunque atto dei sacri Pastori, per il fatto di provenire da loro, è giusto» (Carlos J. Errazuriz, Il diritto e la giustizia nella Chiesa, Giuffré, Milano 2008, pp. 157) .
Quando la certezza del diritto viene meno, prevale l’arbitrio e la volontà del più forte. Accade spesso nella società, può accadere nella Chiesa, quando in essa la dimensione umana prevale su quella soprannaturale. Ma se non c’è certezza del diritto, non c’è regola di comportamento sicura. Tutto è lasciato all’arbitrio dell’individuo o di gruppi di potere, e alla forza con cui queste lobby sono capaci di imporre la propria volontà. La forza, separata dal diritto, diviene prepotenza e arroganza.
La Chiesa, Corpo Mistico di Cristo, è un’istituzione giuridica, basata su di una legge divina, di cui gli uomini di Chiesa sono i depositari, e non i creatori o i padroni. La Chiesa non è un “soviet”, ma un edificio fondato da Gesù Cristo in cui il potere del Papa e dei vescovi va esercitato seguendo le leggi e le forme tradizionali, radicate tutte nella Rivelazione divina. Oggi si parla di una Chiesa più democratica e ugualitaria, ma il potere viene esercitato spesso in maniera personalistica, in spregio alle leggi e alle consuetudini millenarie. Quando esistono leggi universali della Chiesa, come la bolla di san Pio V Quo primum (1570) e il motu proprio di Benedetto XVI Summorum Pontificum, è necessario, per mutarle, un atto giuridico equivalente. Non si può ritenere revocata una legge precedente se non con un atto esplicitamente abrogativo di uguale portata.
Per difendere la giustizia e la verità all’interno della Chiesa, confidiamo nella voce dei giuristi, tra i quali sono alcuni eminenti cardinali, che hanno ordinato secondo il Rito “straordinario” i Frati Francescani dell’Immacolata e ne conoscono la vita esemplare e lo zelo apostolico. Ci appelliamo soprattutto a Papa Francesco, perché voglia ritirare le misure contro i Francescani dell’Immacolata e contro il loro uso legittimo del Rito Romano antico.
Qualunque decisione sia presa non possiamo nascondere il fatto che l’ora che vive oggi la Chiesa è drammatica. Nuove tempeste si addensano all’orizzonte e queste tempeste certamente non sono suscitate né dai Frati, né dalle Suore Francescane dell’Immacolata. L’amore alla Chiesa, cattolica apostolica e romana li ha sempre mossi e muove noi a prendere le loro difese. La Madonna, Virgo Fidelis, suggerirà alle coscienze di ognuno, in questi difficili frangenti la giusta strada da seguire. (Roberto de Mattei)

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Un renouveau franciscain. Père Stephano Maria Manelli, Franciscains de l’Immaculée

 

publié dans regards sur le monde le 31 juillet 2013



Un renouveau franciscain

Voilà ce que le pape François va démolir avec son décret. Terrible!

SOURCE – Père Stephano Maria Manelli, Franciscains de l’Immaculée – Christophe Geffroy et Jacques de Guillebon – La Nef – septembre 2009
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Fondés en 1970 en Italie par le Père Stephano Maria Manelli, les Franciscains de l’Immaculée, congrégation en plein essor, participent au renouveau de l’ordre de saint François. Depuis le motu proprio de Benoit XVI, ils aiment célébrer selon l’ancien Ordo. Entretien à Rome avec le fondateur
La Nef – De quoi est née la vocation particulière des Franciscains de l’Immaculée ?
P. Stephano Maria Manelli – Cette vocation est née entre autres de mon histoire personnelle : enfant, j’ai été très proche de Padre Pio. Quand j’avais 7 ou 8 ans, je servais sa messe. Et quand j’ai eu douze ans, les franciscains conventuels de ma région m’ont demandé si je voulais les rejoindre. Mon père est alors allé consulter Padre Pio, qui lui a conseillé d’accepter que j’y entre. À cette époque, je ne comprenais d’ailleurs pas les différences qu’il pouvait y avoir entre les franciscains conventuels et les capucins comme Padre Pio. Ainsi, j’ai décidé très jeune de ma vocation. Le mûrissement du projet des Franciscains de l’Immaculée lui-même est venu après le Concile, lequel incitait et exhortait les congrégations et les communautés religieuses à revenir au charisme de leurs origines, à travers le texte Perfectae caritatis. Par ailleurs, saint Maximilien Kolbe, mort quelques années auparavant, nous donnait déjà un exemple lumineux de vie religieuse renouvelée, sous le mode de la dévotion mariale : il signait parfois « Franciscain de l’Immaculée ». Padre Pio avait aussi parlé de ça, indiquant les deux fidélités à tenir : la vie franciscaine et la vie mariale.
En 1969 donc, j’ai demandé la permission au ministre général des conventuels de pouvoir commencer une expérience de vie dans la pauvreté. L’accord m’en a été donné en 1970, après qu’on m’eut demandé de rédiger le programme de vie que je souhaitais développer, et le 2 avril, à Frigento, près de Naples, dans un couvent que les conventuels voulaient fermer – qui s’appelait Notre-Dame du bon Conseil – a commencé notre vie communautaire, sous le signe de la pauvreté, de la pénitence et de la dimension mariale, ou « marianité », comme nous disons dans un néologisme.
Le chapitre de la province de Campanie ayant avalisé cette expérience, nous avons commencé à deux frères : le père Gabriel et moi. Notre apostolat se manifestait dans la prédication, la prière, la pauvreté, la pénitence, et ce que nous appelons le « Sentier Marial de vie franciscaine ».
En quelques années, les vocations ont afflué, alors que chez les conventuels elles diminuaient.
Comment expliquez-vous ce succès ?
Je pense que c’est notre retour au charisme des origines de l’Ordre de saint François qui explique l’afflux des vocations, alors que nous étions peu connus et qu’il y a une perte générale des vocations en nos pays européens. Cette volonté de retourner aux sources a été facilitée par le retrait du lieu lui-même, qui est situé dans une zone montagneuse difficilement accessible. Peu après, le ministre général des conventuels m’a demandé de lancer une mission aux Philippines, où trois frères sont partis. La forme de vie religieuse a attiré aussi de nombreuses vocations là-bas. Nous avons alors entrepris de développer la catéchèse, la prédication mariale et la théologie mariale. C’est ainsi que s’est accru notre apostolat dans la presse et notamment dans la radio, au début des années quatre-vingt.
En quoi consiste précisément cette « presse mariale » ?
En des dépliants, des revues, des brochures, des livres de dévotion et de spiritualité, des textes de théologie mariale que nous diffusons principalement aux pèlerins dans nos sanctuaires, toujours gratuitement, fidèles à notre esprit de pauvreté, et pour lesquels nous recevons une offrande libre.
La radio, elle, émettait huit heures par jour au début. Au fur et à mesure, nous avons atteint les 24 heures de diffusion. C’est une radio évidemment religieuse, avec prière, messe, rosaire, catéchèse, vie de saints, instruction morale et étude biblique. Le tout est assuré par des frères.
En quoi consiste votre « vœu marial » ?
Saint Maximilien Kolbe en avait eu l’intention le premier, pour envoyer les frères dans le monde et convertir les âmes en leur présentant l’Immaculée qui engendre Jésus dans le cœur des fidèles. Mais il s’était fait arrêter dans cet élan par ses supérieurs. Pourtant il a annoncé qu’un jour ce vœu se prononcerait dans l’ordre. Pour nous, ce vœu de « consécration illimitée à l’Immaculée » est le premier vœu, le vœu constitutif en tant qu’il englobe tous les autres.
Concrètement, les frères s’engagent à la sanctification en donnant à l’Immaculée absolument tout, leur âme, leur corps, leur vie, leur apostolat, leurs souffrances, etc. Parce que l’Immaculée donne la fécondité maximale à tous ceux qui lui sont donnés. Si nous ne nous donnons pas à elle, tout demeurera imparfait. Si nous donnons tout à la Sainte Vierge, tout devient parfait. Nous voulons porter Marie, parce que c’est elle qui engendre Jésus et nous le donne.
Comment vivre de la pauvreté au XXIe siècle ?
On peut dire que nous avons toujours été soutenus par la Providence. Au début, par exemple, le boucher du village se plaignait de ne jamais nous voir et supposait que nous allions nous fournir chez un boucher concurrent dans un autre village. Le médecin, entendant ça, est venu nous visiter, et nous lui avons expliqué que nous ne mangions jamais de viande. Considérant que c’était mauvais pour la santé, il s’est offert de nous en apporter le dimanche. Et ainsi, pendant quarante ans, il a préparé le repas dominical pour tous les frères…
C’est la démonstration de la Providence qui se manifeste à travers la Sainte Vierge. Comme nous nous préoccupons uniquement d’Elle, en retour elle pense à nous. Naturellement, nous devons nous contenter de peu. Mais nous avons calculé que nous recevions ainsi l’équivalent de 500 000 euros de dons par an. Et les donateurs sont simplement les « bonnes gens », les simples chrétiens.
Au début, cette nouvelle règle a créé des tensions avec les conventuels. Ça a été un moment très délicat. En 1989, nous avons reçu un visiteur apostolique pour vérifier notre situation. De ce qu’il a vu de notre forme de vie, de notre vocation, de nos études théologiques et philosophiques, de notre séminaire, de notre apostolat, ce visiteur a conclu que nous pouvions devenir une congrégation indépendante de droit diocésain. Le pape Jean-Paul II a alors nommé l’archevêque de Bénévent pour s’occuper de nous.
Ainsi, nous avons pu mieux nous développer, outre en Italie, vers l’Afrique, l’Amérique latine, les États-Unis et les Philippines. Le 22 juin 1990, nous sommes devenus une communauté de droit diocésain. Alors, nous avons ouvert de nouvelles maisons, créé une station de radio et de télévision en Italie, aux Philippines, au Brésil, au Bénin. Puis, en janvier 1998, nous avons été érigés par le pape en communauté de droit pontifical. Aujourd’hui, nous sommes 350 frères, sans compter les postulants.
En 1982, nous avons créé une branche féminine aux Philippines, lesquelles sont venues l’année suivante en Italie : comme les frères, leur vocation est contemplative-active ; elles soutiennent les missions et l’apostolat de notre famille religieuse par leur prière mais aussi par leur contribution active. En 1993 à Monte Casino, elles ont obtenu à leur tour l’érection en communauté de droit diocésain et, en novembre 1998, en droit pontifical. Elles sont aussi 350.
En outre, les frères comme les sœurs ont une branche purement contemplative : ceux qui aspirent à cette vie peuvent se dédier avec plus d’intensité à la prière et à la pénitence dans le silence du cloître.
Chaque année, nous rejoignent 60 à 70 nouveaux membres (frères et sœurs confondus).
Nous avons enfin une branche laïque dénommée la Mission de l’Immaculée Médiatrice.
Êtes-vous implantés en France ?
Oui, seulement dans le diocèse de Fréjus-Toulon où les frères ont une petite maison au sanctuaire Notre-Dame des Anges à Pignans.
Vous êtes récemment revenus, en partie, à la forme extraordinaire. Pourquoi ?
Pour deux raisons : d’abord parce que ça plaît au pape. Et les désirs du pape sont comme des ordres. Ensuite, parce que ça nous plaît aussi à nous (rires). Au début de la réforme, en 70, j’étais enthousiaste. Car dans les années 70, en Italie, il y avait « seulement » 60 % de pratiquants et nous avions peur que la fréquentation des églises continue à diminuer. D’où l’espérance que nous procurait une réforme liturgique venue d’un Concile qui avait fait de grandes choses. Cette espérance perdura quelques années malgré la souffrance causée par la disparition du latin et du grégorien ou de l’autel tourné vers le peuple. Mais entre 1975 et 1980, l’espérance commença à diminuer et, aujourd’hui, on ne peut que constater l’échec du point de vue de la pratique, puisqu’on est tombé en Italie à 10 % (n’oublions pas que la réforme avait pour but de stopper la baisse de la pratique). Quand il était cardinal, Josef Ratzinger écrivait déjà sur la dévastation de la liturgie.
Aujourd’hui, nous espérons que la cohabitation des deux formes du même rite romain conduira à la resacralisation de la forme ordinaire, notamment par le retour du latin qui avait été totalement abandonné. Nous avons certes une préférence marquée pour l’ancienne forme, mais il n’est pas possible qu’elle redevienne la forme ordinaire de la messe. Il faut souhaiter que le pape vive assez longtemps pour que la « réforme de la réforme » puisse voir le jour dans cinq à dix ans : il faudrait presque un miracle pour mener à bien une telle réforme !
Pourquoi n’être pas revenu plus tôt à l’ancienne messe ?
C’était impossible, nous en parlions déjà, nous lisions les écrits du cardinal Ratzinger, mais sous le régime du motu proprio Ecclesia Dei (1988), il fallait demander la permission des évêques pour célébrer l’ancienne forme liturgique et aucun évêque italien n’y était favorable, ils s’étaient même accordés pour refuser le motu proprio, bien que Jean-Paul II ait poussé les évêques à le permettre. Le motu proprio Summorum Pontificum (2007) a radicalement changé la situation en passant par-dessus les évêques, ce qui nous a permis de célébrer tout à fait légalement l’ancienne forme de la messe.
Y a-t-il d’autres exemples en Italie de retour à cette forme ?
Non, pas pour l’instant, cela n’a concerné que des prêtres individuellement, et certains viennent même la célébrer « en cachette » chez nous !
Et dans la communauté, comment cela se passe-t-il ?
On peut parler de choix préférentiel mais nullement imposé. Ce choix est très apprécié surtout de la part des jeunes, qui ont plus de facilité à apprendre l’ancien rite. Ceux qui sont déjà ordonnés ont plus de mal. En Italie, de manière générale, un seul évêque y est favorable et peu de fidèles ont l’occasion d’assister à la messe dans la forme extraordinaire, donc peu la réclament. Mais dans le reste du monde, notamment aux Philippines, cette forme est très appréciée. Aux États-Unis aussi, les réactions sont assez enthousiastes, plus qu’en Italie en tout cas.
Avez-vous des liens avec les communautés Ecclesia Dei ?
Non, nous en avons très peu pour l’instant.
Comment voyez-vous le pontificat de Benoît XVI ?
On doit prier pour lui car il s’est lancé dans une entreprise terrible, qui est de tout recommencer par la vie de prière de l’Église. En ce sens, la liturgie doit être renouvelée, car l’Église a commencé à s’affaiblir avec la réforme liturgique contre toutes les espérances. Le pape veut repartir de la prière pour renouveler l’Église. Il cherche aussi à éviter les ruptures, notamment dans la réception du Concile Vatican II – c’est la fameuse « herméneutique de la réforme dans la continuité ». Il peut toutefois exister dans le Concile des discontinuités sur des points précis, cela n’aurait rien de scandaleux, car celui-ci s’étant voulu « pastoral », il a pu y avoir en cela des « erreurs » que le pape peut corriger, comme Mgr Gherardini l’a montré dans une étude que nous avons publiée et qui sera bientôt traduite en français. C’est une très lourde tâche et pour l’accomplir il a seulement 300 ou 400 évêques dans le monde avec lui.
Propos recueillis par Christophe Geffroy et Jacques de Guillebon
Pour tout renseignement : Frères Franciscains de l’Immaculée, Sanctuaire Notre-Dame des Anges, 83790 Pignans. Tél. : 04 94 59 00 69. Fax : 04 94 78 28 54. Mail : ffndanges@wanadoo.fr ; Site : www.immacolata.com ; www.airmaria.com
En Italie : Séminaire Théologique de l’Immaculée Médiatrice, Santuario Madonna delle Indulgenze, Via Casalucense 1356, I-03049 Sant’Elia Fiumerapido (Fr). Mail : ffi.cassino@immacolata.ws ; Tél. : (0039) 0776 35 02 72.
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Rencontre avec le P. Manelli
C’est par le Bénin que nous avons connu les Franciscains de l’Immaculée : ils y animent une radio chrétienne. C’est le seul Français de la Communauté, Frère Juan Diego, qui tenait alors le micro. Nous l’avions interviewé pour qu’il nous présente ces Franciscains hors norme (cf. La Nef n°191 de mars 2008). C’était peu de temps après la promulgation du motu proprio Summorum Pontificum et nous ne savions rien alors de leur attirance pour l’ancienne liturgie. Depuis, beaucoup d’entre eux célèbrent régulièrement selon la forme extraordinaire du rite romain comme le permet ce texte libérateur du pape. Une communauté aussi importante qui est dans son ensemble ainsi attirée par l’antique liturgie de l’Église latine, ça mérite un détour. Heureusement, nous étions restés en contact avec Frère Juan Diego qui, entre-temps, était reparti en Italie poursuivre sa formation dans leur séminaire de Villa Santa Lucia à une heure de Rome environ. L’événement de la messe traditionnelle célébrée le 21 avril 2009 à la basilique Saint-Jean de Latran par le cardinal Canizarès Llovera, préfet de la Congrégation pour le Culte divin, à la demande des Franciscains de l’Immaculée pour célébrer le 800e anniversaire de l’approbation de la règle de saint François (cf. La Nef n°203 d’avril 2009), nous a poussés à prendre contact avec le supérieur et fondateur de la Communauté, le P. Stephano M. Manelli. C’est ainsi que nous fûmes invités à Rome fin juin, début juillet pour le rencontrer et l’interviewer.
L’accueil fut extraordinaire, dans la bonne tradition franciscaine : nous avons rencontré des frères, dignes disciples de saint François, ayant épousé Dame pauvreté dans la joie du vrai détachement : comme il est réconfortant de voir un ordre fidèle au charisme de son fondateur avec de nombreuses vocations d’hommes jeunes et totalement épanouis (ceux que nous avons rencontrés venaient principalement d’Italie, des Philippines et d’Afrique). Le charisme marial de la Communauté est très marqué et se manifeste par un « Ave Maria » comme premières paroles de chaque rencontre. Les exemples de saint Maximilien Kolbe et saint Padre Pio sont ici très palpables.
La rencontre avec le P. Manelli est attendue avec impatience. Après le déjeuner pris avec quelques frères dans leur tout petit couvent romain (en terrasse d’un immeuble derrière la Via della Conciliazione), ce dernier nous reçoit pour l’interview réalisée en italien grâce aux talents linguistiques de notre cher frère Juan Diego. Le P. Manelli, qui est un vrai père pour les frères, pétille d’intelligence et d’humour. Il nous explique qu’il servait la messe du Padre Pio. Il évoque aussi ses parents. Son père, Settimio Manelli (1886-1978), dont le procès de béatification est en cours d’ouverture, est lui-même un fils spirituel de Padre Pio qui le décrivait comme « un chrétien tout en un seul morceau ». En 1926, il épouse Licia Gualandris (1907-2004), elle-même profondément chrétienne, qui lui donna 13 enfants (mais elle eut 21 maternités !). Aussitôt après leur mariage, Settimio – avant de commencer le voyage de noces – conduit son épouse auprès de Padre Pio pour la lui faire connaître. Souhaitant se confesser, la jeune mariée (19 ans) lui recommande la famille qu’elle s’apprête à fonder, et le père prononça ces paroles inoubliables : « La protéger ? Et comment ! Celle-ci est ma famille, et pour moi ce sera désormais un devoir ». Il en a été effectivement ainsi par la suite.
Deux beaux exemples de foi pour les foyers d’aujourd’hui.

Revue-Item.com
source

Las religiosas Franciscanas de la Inmaculada . Más sobre los Franciscanos de la Inmaculada

 

Las consecuencias de la intervención de la Congregación para la Vida Consagrada son particularmente dramáticas para las religiosas Franciscanas de la Inmaculada, porque ellas, desde la entrada en vigor del motu proprio Summorum Pontificum, habían adoptado (tanto las de vida activa como de vida contemplativa) la Forma Extraordinaria del Rito Romano, tanto en la celebración de la Santa Misa, como en el rezo del Oficio Divino. Sus casas están rebosantes de vocaciones:


Colombaio dell'Immacolata "N. S. del S. Cuore e S. Chiara" - Via Adelasia, 20 - 17021 ALASSIO
Casa dell'Immacolata "Corredentrice" - Piazzale Don Giovanni Sorbellini, 4 - 60027 CAMPOCAVALLO DI OSIMO
Casa dell'Immacolata "S. Maria della rupe e degli Angeli" - Via Montecassino, Km 5 - 03043 CASSINO
Colombaio dell'Immacolata "Monastero S. Chiara" - Via dei Lanari, 2 - 06012 CITTA' DI CASTELLO
Casa dell'Immacolata - Scuola Materna - Via Mazzini, 175 - 44022 COMACCHIO
Casa dell'Immacolata "Regina del Paradiso" - Borgo Ognissanti, 42 - 50123 FIRENZE
Casa "Madre della Divina provvidenza" - Via 1° Maggio, 44 - 83040 FONTANAROSA
Curia “Regina dell’Ordine Serafico” - Via Falconella, 24 - 00040 FRATTOCCHIE
Casa dell'Immacolata "B.V. Buon Consiglio" - Via dell'Immacolata - 83040 FRIGENTO
Casa dell'Immacolata "Madre di Dio e Santa Teresa" - Strettola S. Teresa degli Scalzi, 4 - 80135 NAPOLI
Casa dell'Immacolata "Madre dell'Eucarestia" - Via Caduti in guerra, 32 - 70027 PALO DEL COLLE
Casa dell'Immacolata "S. Maria degli Angeli" - Via Riella - 82020 PIETRELCINA
Casa dell'Immacolata "Cuore Immacolato di Maria" - Via Rivolti, 4 - 37010 RIVOLI VERONESE
Casa dell'Immacolata "S. Pio" - Via Boccea, 590 - Loc. Casalotti - 00166 ROMA
Casa dell'Immacolata "S. Giuseppe Sposo di Maria" - Via G. Zanardelli, 16 - 00186 ROMA
Casa dell'Immacolata "Sacra Famiglia" - Via de Nunzio, 12 - 71013 S. GIOVANNI ROTONDO
Casa dell'Immacolata - Piazza San Biagio, 21 - 03040 SANT'AMBROGIO
Casa dell'Immacolata "Maria SS. Annunziata" - Chiesa SS.ma Annunziata - Via Belenzani, 53 - 38100 TRENTO




Más sobre los Franciscanos de la Inmaculada

Numerosas páginas webs católicas no salen de su perplejidad por la intervención en los Franciscanos de la Inmaculada, y las restricciones (deberíamos llamar mejor prohibición) a que celebren la Misa tradicional, abrogando para este instituto el motu proprio Summorum Pontificum.

El grupo de religiosos Franciscanos de la Inmaculada opuestos a la Liturgia tradicional, y promotores de esta intervención, lo compondrían ¡seis personas!, frente a la mayoría de miembros del instituto.

La web Rorate Caeli, conocedora del instituto, desmiente que haya habido imposición del Vetus Ordo, y afirma que el paso a la Liturgia tradicional ha sido gradual y pacífico.

La web Latin Mass Chairman, aporta incluso la tabla de Misas de la iglesia de los Franciscanos de la Inmaculada en su iglesia de San José, Burlesm, Reino Unido, desmintiendo la acusación de postergación del Novus Ordo.

Reproducimos esta tabla de Misas
(pinchar sobre la imagen para verla a mayor tamaño)


Uma nota sobre o caso dos Franciscanos da Imaculada. O Decreto e a Carta do Comissário Apostólico.

 

Nota de Rorate-Caeli | Tradução: Fratres in Unum.com - Uma clara tentativa de minimizar a importância desse decreto está ocorrendo aqui e ali na blogosfera, como era de se esperar. Dizem-nos que não se trata de algo com que se preocupar; que é só uma situação particular, limitada a uma instituição religiosa específica, e não tem nada que ver com o modo com que o Papa Francisco vê Summorum.
Contra essas manifestações do espírito de negação que conhecemos tão bem desde 28 de fevereiro deste ano, levantamos os seguintes pontos:
1) Primeiro, os Frades Franciscanos da Imaculada não são somente uma pequena ordem ou congregação religiosa ocupando um lugar minúsculo do mundo católico tradicional; com mais de 130 padres, eles formam a segunda maior congregação ou sociedade religiosa canonicamente regular entre aquelas que principalmente ou de facto exclusivamente oferece a Missa Tradicional (A FSSP é a maior). A família de mosteiros e conventos femininos sob o cuidado espiritual dos FFI não tem outro paralelo no mundo católico tradicional senão a FSSPX. Qualquer coisa que restrinja a faculdade dos FFI de oferecer a Missa Tradicional será necessariamente sentido de modo muito profundo no mundo católico tradicional.
2) Uma justificativa que agora está sendo dada é que a aplicação de Summorum Pontificum entre os FFI causou discórdia em muitas comunidades e que a Missa Tradicional foi “imposta” brutalmente aos padres que não a queriam. Pelo contrário, nós no Rorate, que acompanhamos de perto os FFI desde 2008, podemos afirmar que a verdade é o oposto: Summorum foi aplicado de maneira muito gradual pelos FFI, o Novus Ordo nunca foi proibido em suas casas e igrejas, e em muitas partes do mundo os FFI continuaram a oferecer o Novus Ordo predominantemente. Deve-se notar igualmente que os FFI, em sua promoção da “Forma Extraordinária”, tem sido notavelmente livres de polêmicas e ataques públicos ao Novus Ordo.
3) Ainda outra justificativa que agora está sendo usada é que essa ação é aceitável porque os FFI não foram fundados tendo a Missa Tradicional como uma parte essencial de seu carisma. Esta desculpa é incompreensível na medida em que ignora completamente os direitos dados por Summorum Pontificum aos sacerdotes religiosos. Ademais, se a insatisfação de alguns poucos é suficiente para restringir a toda uma ordem ou congregação o uso de Summorum Pontificum, abra-se um fácil caminho pelo qual os oponentes da Missa antiga podem por fim eliminar a Missa Tradicional de todos os que não fazem parte de institutos “Ecclesia Dei”.
4) Por fim, e mais importante, o decreto — ao especificamente restringir a Missa Tradicional — é uma clara indicação de que ela é vista como algo problemático, algo que deve ser extirpado da vida dos Frades Franciscanos da Imaculada. Se toda essa crise nos FFI não tem nada que ver com a Missa Tradicional, então por que ela é o alvo da exclusão e de restrições, e por que o decreto lhe devota tanto espaço, e por que o decreto se dá ao trabalho de notar que essa restrição foi pessoalmente ordenada pelo Santo Padre em pessoa? Se a crise nos FFI é devida ao mau comportamento de alguns, então por que a privação da Missa Tradicional é estendida a todos?
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Decreto original – em italiano, que corresponde exatamente ao reportado pelo competente vaticanista Sandro Magister. No último parágrafo, que traduzimos, consta a ordem, com autorização específica do Pontífice, que restringe o uso do Missal de 1962 para os Frades Franciscanos da Imaculada:
CONGREGATIO
PRO INSTITUTIS VITAE CONSECRATAE
ET SOCIETATIBUS VIATE APOSTOLICAE
PROT. N. 52741/2012
DECRETO
La Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e la Società di vita apostolica, attese le consiedrazioni formulate nella Relazione presentata dal Rev.do Mons. Vito Angelo Todisco a conclusione della Visita Apostolica disposta con decreto del 5 luglio 2012, al fine di tutelare e promuovere l’unità interna degli Istituti religiosi e la comunione fraterna, l’adeguata formazione alla vita religiosa e consacrata, l’organizzazione delle attività apostoliche, la corretta gestione dei beni temporali, ha ritenuto necessario nominare un Commissario Apostolico per la Congregazione dei Frati Francescani dell’Immacolata con le conseguente attribuite dal diritto particolare ed universale al Governo Generale del citato Istituto religioso.
Atteso che la suddetta decisione il 3 luglio 2013 è stata oggetto di approvazione in forma specifica a norma dell’art. 18 della cost. ap. Pastor Bonus dal Santo Padre Francesco, con il presente decreto si nomina
il Reverendo P. Fidenzio Volpi O.F.M. Cap.
Commissario Apostolico
ad nutum Sanctae Sedis,
per tutte le Comunità e i sodali della Congregazione dei Frati Francescani dell’Immacolata
Nell’espletamento delle sue mansioni, il Rev.do P. Volpi assumerà tutte le competenze che la normativa particolare dell’Istituto e quella universale della Chiesa attribuiscono al Governo Generale.
Sarà inoltre sua facoltà avvalersi, se lo riterrà opportuno, di collaboratori scelti a sua discrezione e da lui nominati previo assenso di questo Dicastero, a cui potrà chiedere il parere quando lo riterrà necessario.
Il Rev.do P. Volpi ogni sei mesim, dovrà informare questo Dicastero del suo operato, inviando una dettagliata relazione scritta circa le dicisioni adottate, i risultati conseguiti e le iniziative che riterrà utili realizzare per il bene dell’Istituto.
Infine, spetterà all’Istitutodei Frati Francescani dell’Immacolata sia il rimborso delle spese sostenute da detto Commissario e dai collaboratori da lui eventualmente nominati, sia l’onorario per il loro servizio.
In aggiunta a quanto sopra, sempre il 3 luglio u.s. il Santo Padre Francesco ha disposto che ongi religioso della Congregazione dei Frati Francescani dell’Immacolata è tenuto a celebrare la liturgia secondo il rito ordinario e che, eventualmente, l’uso della forma staordinaria (Vetus Ordo) dovrà essere esplicitamente autorizzata dalle competenti autorità per ogni religioso e/o comunità che ne farà richiesta.
[Acrescente-se ao supramencionado, ainda em 3 de julho, o Santo Padre Francisco dispôs que todo religioso da Congregação dos Frades Franciscanos da Imaculada estão obrigados a celebrar a liturgia segundo o rito ordinário e que, eventualmente, o uso da forma extraordinária (Vetus Ordo) deverá ser explicitamente autorizada pelas autoridades competentes por cada religioso e/ou comunidade que lhes solicitar].
Nonostante qualunque disposizione contraria
Dato dal Vaticano, l’11 luglio 2013
f.to Joao Braz Card. de. Aviz
prefetto
+ José Rodrìguez Carballo, O.F.M.
Arcivescovo Segretario
* * *
A seguir, publicamos a tradução da carta do Comissário Apostólico nomeado, Fr. Fidenzio Volpi, OFM, que apresenta o decreto acima publicado. Note-se a ênfase no “sentire cum Ecclesia”, como se a Missa Tradicional fosse um empecilho para isso. Curiosa também é a referência a uma “jornada de renovada eclesialidade”, o que poderia deixar a entender, para muitos, que os FFI teriam uma espécie de visão… restauracionista? Ou melhor, neopelagiana?
Roma, 22 de julho de 2013.
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Aos Irmãos e à Fraternidade da Congregação dos Freis Franciscanos da Imaculada, em todas as suas sedes.
Paz e Bem!
O Santo Padre o Papa Francisco confiou-me o delicado dever de Comissário Apostólico de vossa congregação. Anexo segue o decreto da Congregação para os Institutos de Vida Consagrada, datado de 11 de julho de 2013.
Embora eu reconheça as dificuldades deste dever, eu aceitei a responsabilidade porque é meu desejo acompanhar-vos em uma jornada de renovada eclesialidade. A fim de fazer isso com a certeza de corresponder aos desejos do Magistério, eu não encontro meio melhor do que trazer à mente esta passagem de um recente discurso do Papa Francisco: a eclesialidade é “uma das dimensões constitutivas da vida consagrada, dimensão que deve ser constantemente retomada e aprofundada. A vossa vocação é um carisma fundamental para o caminho da Igreja, e não é possível que uma consagrada e um consagrado não «sintam» com a Igreja. Um «sentir» com a Igreja, que nos gerou no Batismo; um «sentir» com a Igreja que encontra uma sua expressão filial na fidelidade ao Magistério, na comunhão com os Pastores e com o Sucessor de Pedro, Bispo de Roma, sinal visível da unidade. O anúncio e o testemunho do Evangelho, para cada cristão, nunca são um ato isolado. Isto é importante, o anúncio e o testemunho do Evangelho para cada cristão nunca são um ato isolado ou de grupo, e nenhum evangelizador age, como recorda muito bem Paulo VI, «sob uma inspiração pessoal, mas em união com a missão da Igreja e em nome dela» (cf. Exort. ap. Evangelii nuntiandi, 80). [...] Senti vós a responsabilidade que tendes de cuidar da formação dos vossos Institutos na doutrina sadia da Igreja, no amor à Igreja e no espírito eclesial.” (Discurso do Papa Francisco às religiosas participantes na Assembleia Plenária da União Internacional das Superioras-gerais; quarta-feira, 8 de Maio de 2013)
Eu acredito que nada eu precise acrescentar a um tão claro e urgente pensamento do Papa Francisco, o qual concerne justamente a si o «sentir com a Igreja», haja vista que somente dessa maneira pode a Vida Consagrada corresponder ao que a Igreja espera dela e se tornar, deste modo, a Luz da Boa-Nova no mundo para os fiéis que precisam conhecer e seguir a verdade que Cristo nos revelou. No espírito daquela obediência pedida por Nosso Santo Padre Francisco na Carta a um Ministro, eu vos saúdo fraternalmente em Cristo.
Fr. Fidenzio Volpi
Comissário Apostólico
 

terça-feira, 30 de julho de 2013

I doni nel Cuore di Maria

 

9 luglio 2013

Maria

Devo ancora una volta andare in profondità nel mio cuore e far fuoriuscire i doni. Si trovano lì, in attesa che voi li cerchiate e li apriate. Devo essere come un pubblicitario che vuole farvi conoscere tutti i vantaggi che trarrete dai suoi prodotti, in modo che ne siate attratti e convinti. Io farò lo stesso.

Spesso dico: “Venite nel mio cuore e scoprite tutti i doni che ho per voi”. Devo fare di più. Devo descrivere ogni regalo, mostrare come facilmente si può ottenerlo e tutte le benedizioni che si sperimenteranno.

Il mio cuore contiene regali per tutti nel mondo. Nel mio cuore, tutti trovano i doni loro destinati. Nessuno va via deluso. Tutti i doni sono gratuiti, già pagati con la morte di mio Figlio, Gesù. Cominciamo.


10 luglio 2013

Maria

In primo luogo, parlo di pace perché non c’è pace nel mondo o pace nel cuore dell’uomo. O lettore, il tuo cuore è pieno di ansie di ogni genere. Tu fai tutto il possibile per liberarti, ma ottieni solo di restare più invischiato. Quando entri nel mio Cuore Immacolato, è sempre necessario che deponi lì le tue ansie. Tu mi devi dare i tuoi fardelli. Io li voglio. Per te, sono pesi pesanti. Per me, sono come le piume più piccole che posso sollevare facilmente. Per te, sono grandi difficoltà. Per me, essi sono grandi gioie, la gioia di una madre che libera i suoi figli.

Quando entri nel mio cuore, sii sicuro di portare tutti i tuoi fardelli. Come li menzioni, ti ricorderai di altri e vedrai tutto il male che ti stanno facendo. Questo è solo il primo passo. È necessario lasciare i tuoi fardelli presso di me. Essi sono i tuoi doni per me.

Quando la tua preghiera è finita e lasci il mio cuore per tornare alle tue attività, resterò delusa se prenderai una di queste ansie con te. Se lo fai, allora torna di nuovo e di nuovo ancora al mio cuore, finché non sono tutti lasciati alle spalle. La mia pace ti inonderà e mi ringrazierai.


11 luglio 2013

Maria

Nel mio cuore, o lettore, è possibile ascoltare la voce della conoscenza divina. Ho sempre detto “sì” alla volontà di Dio e con ogni “sì”, maggiore luce divina mi è stata data. Ho capito tutti gli aspetti del piano di Dio. Ho facilmente distinto la luce dalle tenebre e la luce vera dalle false luci. Come entri nel mio cuore, sentirai la mia voce, la voce di una madre che ti salverà.

Nel mondo, e anche nel tuo cuore, si sentono voci false e distruttive che ti conducono nelle tenebre. Hai ascoltato per tanto tempo queste voci, che tutta la tua vita è diventata offuscata nelle tenebre. Ti chiedi: “Dove è la luce? Dove ho sbagliato? Come posso ottenere di nuovo quello che avevo?” Nel mio cuore ti farò sentire la mia voce. Entra nel mio cuore. Ascolta la mia voce. Fa’ questo sempre, ogni giorno ed ogni ora. Io ti condurrò di nuovo alla luce e lo dirai ad altri.


12 luglio 2013

Maria

Nel mio cuore, si trova un fuoco divino che brucia che ti scioglierà. O lettore, il tuo cuore è ferito e isolato, a volte anche spezzato dagli oneri e dalle lotte. Tu cerchi sollievo in tanti modi, alcuni di loro peccaminosi. Tutti questi conflitti irrisolti si moltiplicano. Essi rimangono in te e si infettano.

Dov’è il tuo soccorso? Io ti rivelo questo fuoco ardente, e ti invito a entrare. Non avere paura. È un fuoco che contiene ogni benedizione. Ogni volta che vieni, il fuoco ti purificherà, ti libererà, scaccerà i tuoi pesi, rimuoverà la rabbia e ti darà luce.

In lotte e contese, spesso ti chiedi: “Come faccio a rispondere?” Entra nel fuoco divino e darai la risposta perfetta. Oh, quanti regali nel mio cuore e come pochi sanno di essi!


13 luglio 2013

Maria

Il mio cuore è pieno di ogni luce. Chi entra è subito toccato da quella luce. In primo luogo, essi vedono quante volte hanno agito nel buio. Capiscono la stoltezza delle loro decisioni. Sono stati come Esau.

Hanno venduto la loro eredità battesimale per una ciotola di zuppa. Si pentono dei loro peccati e chiedono perdono.

Mentre entrano più profondamente, la mia luce penetra il loro essere. Vedono il loro egoismo nei rapporti con gli altri e le loro povere scelte. Hanno pescato tutta la notte nelle tenebre e non hanno catturato nulla di valore. La mia luce rivela cosa veramente serve in modo che la loro vita abbia vero valore.

Ora, vengo al dono più grande. Nella mia luce, vedranno il mio Figlio, Gesù, e il grande amore che ha per loro. Essi verranno a conoscerlo, la potenza della sua risurrezione. Chiunque rimane nella mia luce diventerà una nuova persona, metterà da parte le opere ed i sentimenti delle tenebre.


14 luglio 2013

Maria

Come entri nel mio cuore, incontrerai lo Spirito Santo di verità. Questa luce deve riempire la tua anima e tutti i tuoi pensieri e le tue decisioni. La verità è un manto con cui copro e proteggo i miei figli speciali. Vivono solo nella verità della parola e dei comandamenti di Dio.

Loro non chiamano bene il male, né pretendono di poter fare ciò che vogliono. Essi sanno che Dio è verità e che le sue leggi sono sacre. Ascoltano la Chiesa, come una voce autentica di verità, guidata infallibilmente dallo Spirito Santo. Gioiscono nella verità e vogliono sapere tutto ciò che è rivelato da Dio.

Essi non evitano la luce della verità, né la mettono sotto il moggio. Non vivono nelle tenebre, né nel male che cresce nell’oscurità. Odiano le bugie perché Satana è il padre della menzogna. Quando la luce viene, essi dimorano in essa, grati per le sue benedizioni e non vogliono nessun altro dono. Loro sono i miei veri e fedeli figli che non lascerò, mai lascerò andare via.


15 luglio 2013

Maria

Infine, vengo al dono più grande nel mio cuore, il puro amore per Dio e per gli altri. Questo amore è un fuoco divino che il Padre celeste ha messo nel mio cuore al primo momento del mio concepimento. Come ho accettato questo fuoco con un “sì” totale, esso è continuamente disceso dal seno della Trinità.

Poi, lo Spirito Santo mi ha adombrato e il Verbo si è fatto carne al mio interno. Per nove mesi il Verbo ha alimentato questo fuoco divino. Quando ho partorito, ho visto il volto di Gesù per la prima volta. Tutti i miei affetti materni sono stati toccati da questo fuoco divino.

Mentre guardavo crescere Gesù, anche questo fuoco è cresciuto. Quando lo ho sacrificato sulla croce, solo il fuoco divino ha potuto riempire il mio vuoto. Il vuoto completo è venuto con la sua sepoltura, come la pietra è stata fatta rotolare davanti alla tomba. Nessuno sulla terra e neppure gli angeli del cielo potrebbero capire quella tenebra. Solo il fuoco divino mi ha sostenuto. Questo è l’insegnamento iniziale su questo fuoco celeste.


16 luglio 2013

Maria

Quel Sabato, ero nelle tenebre più profonde. Solo per fede potevo aggrapparmi al mio Dio, che mi stava preparando ad essere il ricettacolo del fuoco divino d’amore.

Non appena il mio Figlio è risorto dai morti, sapevo che tutto il mondo era cambiato. Il cosmo era stato purificato. I poteri delle tenebre avevano ricevuto una ferita mortale e la vita divina della grazia era ora a disposizione di tutti. Questo è il grande mistero che ho tenuto nel mio cuore e che ora rivelo.

Tutto l’amore divino, necessario ad ogni persona nel mondo, è stato posto nel mio cuore. Perché mi è stato dato il potere della resurrezione? Perché il mio cuore aveva ricevuto il fuoco divino? Perché Satana non avrebbe mai potuto distruggere quel fuoco, ma avrebbe potuto ricoprirlo con la sua oscurità. Questo è ciò che ha fatto. L’uomo moderno cammina nelle tenebre sataniche perché non riesce a trovare il fuoco della risurrezione.

Solo quando il mio Cuore Immacolato sarà esaltato secondo il piano divino del Padre la copertura di Satana sarà rimossa e tutto il mondo vedrà chiaramente di entrare in questo fuoco d’amore.


17 luglio 2013

Maria

Quando Gesù mi apparve non fu solo per un breve periodo, come fece con i discepoli. Rimase con me con la sua presenza permanente di risorto. Ero continuamente avvolta nella gloria della risurrezione. Più tardi, quando salì al cielo, il mio spirito si unì a lui nella gloria della Trinità. Tutto ciò che mancava era la mia assunzione corporea, che sarebbe accaduta dopo pochi anni.

Nel frattempo, io sarei restata con i discepoli, spiegando loro tutta la potenza e la gloria della risurrezione. Questo è il mio compito di oggi, quello che mi assorbe nel grande tempo dell’oscurità. Satana sta cercando di oscurare, di ricoprire, di nascondere la gloria della risurrezione di Gesù. Egli non vuole che il mio Cuore Immacolato venga esaltato, perché Gesù ha preparato il mio cuore per questo momento della storia umana. Oh, quando accadrà questo? Quando la Russia verrà consacrata al mio Cuore Immacolato? Fino a quel momento, l’oscurità aumenterà.


18 luglio 2013

Maria

Proprio come Dio rivelò a S. Paolo il mistero che i Gentili erano co-eredi con gli ebrei delle ricchezze di Cristo, così io rivelo ora questo grande mistero che tutta la potenza e la gloria della risurrezione di Gesù si possono trovare nel mio Cuore Immacolato.

Perché questo mistero è stato tenuto nascosto? Perché viene ora rivelato? Nei secoli della fede, tutti hanno accettato Gesù. Il potere e la gloria della sua risurrezione è stata vista da tutti. Ora, Satana sta ricoprendo queste luci. Il mondo vive in un nuovo buio, mai presente da quando il Vangelo fu predicato a tutto il mondo.

Il Padre celeste ha decretato questo mistero fin dall’inizio, quando ha promesso che una donna avrebbe partorito un figlio (Gen.3: 15). Ora ha deciso di rivelare questo mistero a tutto il mondo. Sto usando queste piccole locuzioni (esse stesse così nascoste) per spiegare questo mistero.

O lettore, non è necessario che tu aspetti. A te, il mistero è svelato. Tu credi. Ti invito a entrare nel mio cuore e trovare lì la gloria della risurrezione di Gesù.


19 luglio 2013

Ho versato i desideri del mio cuore, ma non sono stata in grado di effondere il fuoco divino che dimora nel mio cuore. Come soffro di queste fiamme che avrebbero dovuto essere già state rilasciate sul mondo. Quanto diversa la storia umana del 20° secolo sarebbe stata, se solo le mie richieste a Fatima fossero state ascoltate.

Ho fatto tante promesse, ma pochi mi hanno creduto o hanno portato a compimento quello che ho chiesto. Ora, mi rivelo ancora una volta attraverso queste piccole locuzioni, in modo nascosto eppure così chiaro. Queste parole rivelano i miei desideri.

Per tutti questi decenni, ho visto la razza umana restare impigliata nelle tenebre, nella violenza, nelle guerre, nelle dipendenze e sofferenze. Peggio ancora, ho visto milioni di anime perdute per sempre nelle fiamme eterne dell’inferno. Questa è la visione che ho dato ai tre bambini.

Ora faccio questo ultimo appello. Sì, è il finale. Il tempo è così breve. Le catastrofi sono a portata di mano, ma ancora in grado di essere evitate. Ecco perché mi appello con tale urgenza. Santo Padre, consacra la Russia al mio Cuore Immacolato in modo che il grande mistero possa essere rilasciato. O lettore, è necessario che tu entri immediatamente. Rimane così poco tempo.

MARY: I now reveal this great mystery that the full power and glory of Jesus’ resurrection can be found in my Immaculate Heart.

11. Decades of Darkness

 
Mary
I have poured out the desires of my heart but I have not been able to pour forth the divine fire that abides in my heart. How I suffer from these flames that should have already been released upon the world. How much different the human history of the 20th century would have been if only my requests at Fatima had been heeded.
I made so many promises but few believed me or fulfilled what I asked. Now, I plead again, through these little locutions, so hidden yet so clear. These words reveal my longings.
For all these decades, I have watched the human race become entangled in darkness, violence, wars, addictions and sufferings. Even worse, I have seen millions of souls lost forever in the eternal flames of hell. This is the vision I gave to the three children.
Now I make this final plea. Yes, it is final. The time is so very short. The catastrophes are at hand, yet still able to be avoided. That is why I plead with such urgency. Holy Father, consecrate Russia to my Immaculate Heart so the great mystery can be released. O reader, you must enter immediately. So little time is left.




10. The Mystery Revealed

 Jul 18th, 2013
Mary
Just as God revealed to St. Paul the mystery that the Gentiles were co-heirs with the Jews to the riches of Christ, so I now reveal this great mystery that the full power and glory of Jesus’ resurrection can be found in my Immaculate Heart.
Why has this mystery been kept hidden? Why is it now being revealed? In the Ages of Faith, all accepted Jesus. The power and glory of his resurrection was seen by all. Now, Satan has been covering over these lights. The world lives in a new darkness, never present since the gospel was preached to the whole world.
The heavenly Father decreed this mystery from the beginning, when he promised that a woman would bring forth a Son (Gen.3:15). Now he has now decided to reveal this to the whole world. I am using these little locutions (themselves so hidden) to explain this mystery.
O reader, you need not wait. To you, the mystery is revealed. You believe. I invite you to enter my heart and find there the glory of Jesus’ resurrection.




9. The Resurrection Glory

 
Mary
When Jesus appeared to me it was not just for a short time as he did to the disciples. He remained with me with his permanent risen presence. I was continually taken up in the resurrection glory. Later, when he ascended to heaven, my spirit joined him in the glory of the Trinity. All that was lacking was my bodily assumption which would happen in a few years.
In the meantime, I would be with the disciples, explaining to them the full power and glory of the resurrection. This is my task to the present day, the one that absorbs me in the great time of darkness. Satan is trying to obscure, to cover over, to hide the glory of Jesus’ resurrection. He does not want my Immaculate Heart to be exalted because Jesus has prepared my heart for this very moment of human history. Oh, when will this happen? When will Russia be consecrated to my Immaculate Heart? Until that moment, the darkness will increase.




8. The Fire of Love

 Jul 16th, 2013
Mary
On Saturday, I was in the deepest darkness. Only by faith could I cling to my God, who was preparing me to be the repository of the divine fire of love.
As soon as my Son rose from the dead, I knew that the whole world had changed. The cosmos was purified. The powers of darkness received a mortal wound and the divine life of grace was now available to all. Such is the great mystery that I held in my heart and which I now reveal.
All the divine love, needed by every person in the world was placed in my heart. Why was I given the power of the resurrection? Why did my heart receive the divine fire? Because Satan could never destroy that fire but he could cover it over by his darkness. That is what he has done. Modern man walks in Satanic darkness because he cannot find the fire of the resurrection.
Only when my Immaculate Heart is exalted according to the Father’s divine plan will Satan’s cover be removed and all the world will see clearly to enter this fire of love.

7. The Emptiness of the Tomb

 
Mary
Finally, I come to the greatest gift in my heart, pure love for God and for others. This love is a divine fire that the heavenly Father placed in my heart at the first moment of my conception. As I accepted this fire with a total “yes”, it continually descended from the bosom of the Trinity.
Then, the Holy Spirit overshadowed me and the Word became flesh within. For nine months, the Word fed this divine fire. When I gave birth, I saw the face of Jesus for the first time. All of my motherly affections were touched by this divine fire.
As I watched Jesus grow, this fire grew also. When I sacrificed him upon the cross, only the divine fire could fill my emptiness. The full emptiness came with his burial, as the stone was rolled in front of the tomb. No one on earth nor even the angels in heaven could understand that darkness. Only the divine fire sustained me. This is the beginning teaching on this heavenly fire.




6. The Gift of Truth

 Jul 14th, 2013
Mary
As you enter my heart you will encounter the Holy Spirit of truth. This light should fill your soul and all your thoughts and decisions. Truth is a mantle with which I cover and protect my special ones. They live only in the truth of God’s word and commandments.
They do not call evil good, nor do they pretend that they can do whatever they wish. They know that God is truth and that his laws are sacred. They listen to the Church, as an authentic voice of truth, guided infallibly by the Holy Spirit. They rejoice in the truth and want to know all that is revealed by God.
They do not avoid the light of truth nor put it under a bushel basket. They do not live in the darkness nor in the evil that grows in darkness. They hate lies because Satan is the Father of lies. When the light comes, they abide in it, grateful for its blessings and wanting no other gift. They are my true and faithful children whom I will never, never let go.

5. The Three Gifts of Light

 
Mary
My heart is filled with every light. Whoever enters is immediately touched by that light. First, they see how many times they have acted in darkness. They understand the foolishness of their decisions. They have been like Esau.
They have sold their baptismal inheritance for a bowl of soup. They repent of their sins and seek pardon.
As they enter more deeply, my light penetrates their being. They see their selfishness in relationships and their poor choices. They have fished all night in the darkness and have caught nothing of value. My light reveals what to do so their lives have true value.
Now, I come to the greatest gift. In my light, they will see my Son, Jesus, and the great love he has for them. They will come to know him and the power of his resurrection. Anyone who abides in my light will become a new person, putting away the deeds and feelings of darkness.


4. The Burning Divine Fire

 
Mary
In my heart, you will find a burning divine fire that will melt you. O reader, your own heart is wounded and isolated, sometimes even broken by the burdens and strife. You seek relief in so many ways, some of them sinful. All of these unresolved conflicts multiply. They remain within you and become infected.
Where is your relief? I reveal this burning fire and invite you to enter. Do not be afraid. It is a fire containing every blessing. Each time you come, the fire will purify you, free you, cast out your burdens, remove the anger and give you light.
In strife and contentions, you often ask, “How do I respond?” Enter the divine fire and you will make the perfect response. Oh, how many gifts in my heart and how few know about them!

3. A Mother’s Voice

 
Mary
In my heart, O reader, you can hear the voice of divine knowledge. I always said “yes” to God’s will and with each yes, greater divine light was given to me. I understood all the aspects of God’s plan. I easily distinguished light from darkness and true light from false lights. As you enter my heart, you will hear my voice, a mother’s voice that will save you.
In the world, and even in your own heart, you hear false and destructive voices which lead you into darkness. You have listened for so long to these voices, that your whole life has become clouded in darkness. You ask, “Where is the light? Where have I gone wrong? How can I gain again what I had?” In my heart you will hear my voice. Enter my heart. Hear my voice. Do this always, every day and every hour. I will lead you back to the light and you will tell others.




2. Lifting Anxiety and Burdens

Jul 10th, 2013
Mary
First, I speak about peace because there is no peace in the world or peace in the human heart. O reader, your heart is filled with anxieties of every kind. You do all you can to free yourself but you only get more entangled. When you enter my Immaculate Heart, you must always leave your anxieties there. You must give me your burdens. I want them. For you, they are heavy weights. For me, they are like the tiniest feathers which I easily lift up. For you, they are great difficulties. For me, they are great joys, the joy of a mother who frees her children.
When you enter my heart, be sure to bring all your burdens. As you mention them, you will recall others and you will see all the harm they are doing to you. That is only the first step. You must leave your burdens with me. They are your gifts to me.
When your prayer is over and you leave my heart to return to your tasks, I will be disappointed if you take any of these anxieties with you. If you do, then return again and again to my heart until they are all left behind. My peace will flood you and you will give me thanks.




1. Advertising the Gifts

 Jul 9th, 2013
Mary
I must once again go deep into my heart and bring forth the gifts. They lie there, waiting for you to seek them and open them. I must be like an advertiser who wants you to know all the benefits you will gain from his products so you are attracted and convinced. I will do the same.
Often I say, “Come into my heart and discover all the gifts that I have for you”. I must do more. I must describe each gift, show how easily you can gain it and all the blessings you will experience.
My heart holds gifts for everyone in the world. In my heart, all find the gifts meant for them. No one goes away disappointed. All the gifts are free, already paid for by the death of my Son, Jesus. Let us begin.