quarta-feira, 8 de agosto de 2012

Alcuni brani di uno scritto del compianto esorcista Don Vincenzo Cuomo (nella foto a lato), contro l'indecenza della moda che ormai dilaga persino nei luoghi sacri.

Riporto alcuni brani di uno scritto del compianto esorcista Don Vincenzo Cuomo (nella foto a lato), contro l'indecenza della moda che ormai dilaga persino nei luoghi sacri. Purtroppo, oggi è raro sentire qualcuno denunciare le mode spudorate. Si sente molto la mancanza di sacerdoti zelanti come Don Giuseppe Tomaselli, Don Dolindo Ruotolo e Don Vincenzo Cuomo.


Dando uno sguardo alla stagione estiva ormai passata, bisogna riconoscere, purtroppo, che nulla è migliorato per quanto riguarda la moda femminile che diventa sempre più indecente. Il nudismo, ormai, ha varcato anche le porte delle nostre chiese!

Vi è un argomento diventato tabù: la moda femminile. Chi ne parla? Va tutto bene? E se qualcosa non va bene, chi deve illuminare, correggere, ammonire? Il nudismo, ahimè, si fa sempre più sfacciato e invadente, alimentato dagli spettacoli, dai giornali, dai manifesti stradali... [...] Ai nostri giorni si assiste alla globalizzazione dell’immodestia, perché si è radicata nella massa la convinzione che se la donna non è provocante, non è donna. Si è cominciato, allora, con l’accorciare le maniche, poi le maniche sono scomparse... Si è denudata sempre più la parte superiore del corpo. Contemporaneamente si è passati alla minigonna, che diventa sempre più... mini! E perché non denudare anche la pancia e l’ombelico? E poi pantaloncini corti e ultra corti e fortemente aderenti. L’audacia, ormai non conosce più limiti nemmeno quello del luogo sacro: chiese e santuari. […] E che dire quando in alcune chiese vanno al leggio o fanno da ministri straordinari della comunione donne con abbigliamento non certo esemplare? Può darsi che queste note facciano sorridere qualcuno, perché si dice "i tempi sono cambiati e la cosa non fa più impressione!". Quest’affermazione è tanto falsa quanto stolta. Allora non esiste più la concupiscenza degli occhi e della carne? E non conta più niente quanto è scritto nelle lettere degli Apostoli circa l’abbigliamento delle donne? La realtà è che i peccati impuri non si ritengono più peccato. Le cose non avvengono per caso. Vi è tutta una strategia di malizia diabolica mirata alla scristianizzazione delle masse; ciò avviene non più col fucile e le prigioni, ma demolendo i principi cristiani. [...] Davanti a questo rullo compressore che non conosce ostacoli, si alzi una voce autorevole e forte! A Fatima la Madonna, per mezzo di Giacinta, preannunziò l’avvento di una moda invereconda, causa della perdita di tante anime. Voglia la Vergine purissima ottenere, con la sua potente intercessione, il ritorno ad una vita pura e casta almeno tra le donne cristiane.