domingo, 23 de outubro de 2011

Benedetto XVI proclama Santi mons. Conforti, don Guanella e suor Bonifacia de Castro. All'Angelus il Papa prega per l'incontro di Assisi

 
Pope Benedict XVI waves to pilgrims prior to celebrate a beatification mass of three new Saints, Bonifacia Rodriguez De Castro of Spain, Guido Maria Conforti of Italy and Luigi Guanella of Italy, in St Peter's square at Vatican on October 23, 2011.



Trasformati in modelli da imitare dalla più grande legge del Vangelo: quella dell’amore a Dio e ai fratelli. Così questa mattina – nel giorno in cui la Chiesa ricorda i missionari in tutto il mondo – Benedetto XVI ha presentato alle circa 50 mila persone giunte in Piazza San Pietro i tre nuovi Santi canonizzati durante una solenne liturgia eucaristica: mons. Guido Maria Conforti, don Luigi Guanella e suor Bonifacia Rodríguez de Castro. Al termine della Messa, il Papa ha invocato all’Angelus preghiere per il raduno interconfessionale e interreligioso convocato ad Assisi per il prossimo 27 ottobre. Il servizio di Alessandro De Carolis:RealAudioMP3

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La santità non ha una forma uguale per tutti, ma quelle mille che l’amore di Dio suggerisce a un cuore capace di amare gli altri. Può avere la creatività di un fine intelletto o i calli alle mani di un umile lavoratore. Può manifestarsi tra gli operai di una fabbrica o creare oasi di accoglienza per gente in miseria o gravemente malata. È questo che raccontano le storie della donna e dei due uomini i cui volti sereni – perché la carità è sacrificio ma non tristezza – hanno giganteggiato dal balcone della loggia centrale della Basilica vaticana davanti alle decine di migliaia di persone presenti alla Messa in Piazza San Pietro. Prima di tratteggiare all’omelia qualcosa delle vite di Guido Maria Conforti, Luigi Guanella e Bonifacia Rodríguez de Castro, di come la loro umanità sia giunta alla santità, Benedetto XVI è partito dalla risposta, riferita dal Vangelo appena letto, che Gesù indirizza al suo insidioso interlocutore: qual è il più grande comandamento? L’amore pieno e totale a Dio, quello di cui sono capaci i Santi:
“L’esigenza principale per ognuno di noi è che Dio sia presente nella nostra vita. Egli deve, come dice la Scrittura, penetrare tutti gli strati del nostro essere e riempirli completamente: il cuore deve sapere di Lui e lasciarsi toccare da Lui; e così anche l’anima, le energie del nostro volere e decidere, come pure l’intelligenza e il pensiero”.
Il cuore di un cristiano vero “deve sapere” di Cristo, averne quasi l’odore e il sapore: un’immagine forte e perfettamente calzante per il primo dei tre nuovi Santi ricordati dal Papa. Guido Maria Conforti fonda a soli trent’anni una famiglia religiosa ed è a 37 vescovo di Ravenna e poi di Parma. Una sorta di enfant prodige del servizio al Vangelo, al quale dedica anche le forze che il suo fisico debole non avrebbe. Vive nella sua città facendo il bene e intanto forma missionari da inviare nelle Chiese di frontiera:
“In ogni circostanza, anche nelle sconfitte più mortificanti, seppe riconoscere il disegno di Dio, che lo guidava ad edificare il suo Regno soprattutto nella rinuncia a sé stesso e nell’accettazione quotidiana della sua volontà, con un abbandono confidente sempre più pieno (...) San Guido Maria Conforti tenne fisso il suo sguardo interiore sulla Croce, che dolcemente lo attirava a sé; nel contemplarla (…) scorgeva l’’urgente’ desiderio, nascosto nel cuore di ogni uomo, di ricevere e di accogliere l’annuncio dell’unico amore che salva”.
Don Luigi Guanella è stato un monumento di generosità verso il prossimo. Benedetto XVI lo ha definito “compagno e maestro, conforto e sollievo dei più poveri e dei più deboli”. Credette con “coraggio e determinazione” a quel “grande comandamento” ribadito e ampliato da Gesù nella sua risposta al dottore della legge, quando afferma che il secondo comandamento, l’amore al prossimo, è simile al primo:
“Vogliamo oggi lodare e ringraziare il Signore perché in San Luigi Guanella ci ha dato un profeta e un apostolo della carità. Nella sua testimonianza, così carica di umanità e di attenzione agli ultimi, riconosciamo un segno luminoso della presenza e dell’azione benefica di Dio (…) Questo nuovo Santo della carità sia per tutti, in particolare per i membri delle Congregazioni da lui fondate, modello di profonda e feconda sintesi tra contemplazione e azione, così come egli stesso l’ha vissuta e messa in atto”.
Luminosa è anche la storia di suor Bonifacia Rodríguez de Castro, spagnola di Salamanca. La sua è una santità che nasce dal lavoro manuale di cordonaia. Una semplice artigiana all’esterno con il fuoco di Dio dentro, che sceglie di portare Cristo tra i telai e le macchine da cucire, tra donne che potrebbero essere vittime di sfruttamento e che con lei e le suore dell’Istituto che fonda, trovano invece lavoro, sicurezza e fede. Afferma, in spagnolo, il Papa:
“La nueva Santa se non presenta…
La nuova Santa si presenta a noi come un modello perfetto nel quale risuona il lavoro di Dio, un'eco che chiama le sue figlie, le Suore di San Giuseppe e tutti noi, ad accettare la sua testimonianza con la gioia dello Spirito Santo, senza la paura della delusione, diffondendo ovunque la buona novella del Regno dei Cieli”.
All’Angelus che ha concluso la celebrazione, Benedetto XVI ha voluto salutare in cinque lingue i pellegrini che hanno gremito Piazza San Pietro, ricordando al termine l’atteso appuntamento di giovedì prossimo ad Assisi e affidandolo alla protezione della Vergine:
“Alla sua intercessione affidiamo anche la Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo: un pellegrinaggio ad Assisi, a 25 anni da quello convocato dal Beato Giovanni Paolo II”.
(musica)

E c’è una nota di cronaca da riferire a margine della celebrazione di questa mattina. Mentre la cerimonia era ancora in corso di svolgimento, un uomo è riuscito a raggiungere il cornicione della Loggia delle Dame, situato a destra per chi guarda la facciata di San Pietro, fermandosi all’esterno della balaustrata. In quella posizione – ha informato il direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi – “è rimasto per più di mezz’ora fino al termine della celebrazione. Ha attirato l’attenzione su di sé e ha bruciato una Bibbia. Si tratta evidentemente di una persona squilibrata. Parlando con i responsabili della Gendarmeria vaticana e con un funzionario dell’ambasciata rumena, che erano accorsi, ha detto di avere dei messaggi da comunicare al mondo, in particolare per la lotta contro il terrorismo. E’ stato identificato: si tratta di un cittadino rumeno, Iulian Jugarean. Dopo il fatto è stato trattenuto in arresto presso la Gendarmeria Vaticana”.