segunda-feira, 12 de abril de 2010

Attaccare la Chiesa é politicamente corretto. Il rispetto della religione vale per tutti, meno che con la Chiesa.

I cattolici reagiscano con maggior orgoglio a campagne diffamatorie. Esagerati e fuorvianti gli attacchi a Padre Cantalamessa
Attaccare la Chiesa é politicamente corretto. Il rispetto della  religione vale per tutti, meno che con la Chiesa. I cattolici reagiscano  con maggior orgoglio a campagne diffamatorie. Esagerati e fuorvianti  gli attacchi a Padre Cantalamessa"Oggi ogni cosa che riguarda gli ebrei é un nervo scoperto, tanto vale non parlarne più, o solo in consessi rigorosamente storici": lo afferma lo storico Franco Cardini. Il quale sulle polemiche di parte del mondo ebraico verso il Predicatore ha opinioni chiare: " ritengo che fare dei paragoni storici sia sempre sconveniente come metodo. Ma Padre Cantalamessa non ha detto nulla di così offensivo o sconvolgente, anzi le sue intenzioni erano rette e sono state volgarmente strumentalizzate per attaccare lui e la Chiesa". Oggi viviamo in quadro complessivo che vede la Chiesa cattolica e il papa al centro di molteplici attacchi: " ribadisco che per quanto riguarda Padre Cantalamessa non vi era nulla di sconveniente,ma oggi sembra quasi vietato parlare di cose ebraiche, si toccano nervi scoperti, una specie di censura imposta e in tutta sincerità non mi pare bello". Poi precisa: " viviamo in una epoca bizzarra nella quale ...
... é politicamente corretto non criticare, rispettare, spesso anche elogiare le altre religioni che sembrano tutto zucchero e miele, mentre sulla Chiesa cattolica é possibile rovesciare ogni sorta di contumelia, di volgarità, anche di falsità e tutto viene giustificato nel nome della democrazia e del rispetto. Se questo rispetto esiste, valga per tutti. Invece la responsabilità di questa situazione é anche del buonismo dei cattolici che in nome di un dialogo spesso impossibile o non realista, non reagiscono con vigore e preparazione culturale. Credo che sia giunto il momento di dire basta". Che cosa intende dire?: " che oggi é vietato, perché sembra scorretto, assalire o censurare il mondo ebraico, islamico, buddista, ma quello cattolico può essere insultato, calpestato, senza conseguenze. Siamo davanti al trinonfo della disonestà intellettuale". Ma gli ebrei spesso prendono cappello: " quello dell' ebraismo é un mondo complesso, con reazioni distinte. Ho apprezzato per esempio, le reazioni pacate e distese del rabbino di Roma e dunque non é pensabile generalizzare. Ma indubbiamente bisognerebbe sottolineare anche le loro colpe". Cioé?: " per esempio una storiografia di parte ha rimarcato la shoa, ed é vero. Fu un crimine, ma con altrettanta fermezza bisogna dire che gli alleati e gli americani si resero responsabili di massacri e di atrocità nei confronti del tedeschi prigionieri, che i cattolici subirono persecuzioni feroci in Irlanda, che i palestinesi sono vittime di condotte che offendono i diritti dell' uomo". Lei dipinge una situazione quasi paradossale: " infatti siamo arrivati al paradosso. Quella che é la religione della tradizione europea ed occidentale, il cristianesimo ed il cattolicesimo nel particolare, viene dipinto come fonte di guai, le altre sono belle, buone e brave. Si sono rovesciati i valori. Se questo é avvenuto, anche i cattolici recitino il mea culpa e meditino sulla loro debolezza, figlia di un malinteso concetto del dialogo, scambiato con cedimento".
Bruno Volpe
fonte:pontifex.roma